Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated G - Prosa

 

Autore/i: Ginie^^

Traduttore/i: Momoe

Status: Completa

Serie: City Hunter

Original story:

Pourquoi ?

 

Total: 22 capitoli

Pubblicato: 15-09-06

Ultimo aggiornamento: 09-02-07

 

Commenti: 58 reviews

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General

 

Disclaimer: I personaggi di "Perché?" sono proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Traduzione :: Perché?

 

Capitolo 15 :: CAPITOLO 15

Pubblicato: 23-12-06 - Ultimo aggiornamento: 23-12-06

Commenti: Ciao ragazze! Auguro a tutte un felice e sereno Natale nell'attesa di risentirci la prossima settimana per un nuovo aggiornamento. Baci. Momoe

 


Capitolo: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22


 

Kaori percorse in su e in giù le vie di Tokyo un lungo momento prima di decidersi a raggiungere Itsuma. La sua voglia principale sarebbe stata di riflettere con calma sulla sua situazione ma il suo lavoro doveva passare prima di tutto. Almeno Ryo non avrebbe potuto rimproverarle questo!  

Cercò di sorridere un po’ ed entrò nello stabile di lusso dove l’aspettava il suo cliente.  

Itsuma fu estasiato nel vederla. Il tailleur di Kaori sottolineava le sue forme senza per questo essere troppo vistoso. Classico, semplice ma talmente seducente. Le scoccò il suo più bel sorriso e l’invitò a sedersi nel suo ufficio:  

- “Sono desolato di non poterti portare altrove Kaori, ma ho tanto lavoro a causa della festa di questa sera.”  

- “Non è grave, sono qui anch’io per il mio lavoro.”  

Questa replica rattristò Itsuma. Kaori aveva l’aria distante oggi.  

- “Qualche cosa non va Kaori?”  

- “Non è nulla, è gentile da parte tua preoccuparti, ma ci sono abituata.”  

- “Abituata?”  

- “Sì, dal momento che si tratta di lavorare per una bella cliente, Ryo non può impedirsi di sedurla, e sono un po’ inquieta per stasera nei confronti di Miss Stone.”  

- “Non te la prendere per lei. Quella donna ha un carattere ben temprato, ottiene spesso ciò che vuole, e non si lascerà usare così facilmente.”  

Itsuma era diviso tra la voglia di consolarla e la collera. Perché Kaori era così legata a quell’uomo che la faceva soffrire? Erano più che partners alla fine? Davanti all’aria determinata di Kaori a nascondere la sua pena, abdicò. Ma lei doveva sentirsi davvero sola.  

- “Kaori? Posso farti una domanda? E’ da molto tempo che lavori con lui?”  

- “Dalla morte di mio fratello, sono adesso 7 anni. Anche Hideyuki lavorava per lui, me ne parlava spesso. Quando… quando se n’è andato, mi sono detta che potevo forse rimpiazzarlo, ed ero curiosa di saperne un po’ di più su colui che chiamavano City Hunter. Non ho trovato che un pervertito incasinato!! … Ma ho capito perché faceva questo mestiere, e anch’io ci ho preso gusto. Aiutare gli altri, è tutto ciò gli importi.”  

- “E’ per questo che tu resti con lui. Per aiutare il prossimo?”  

- “Sì.”  

Itsuma si sentì egoisticamente sollevato. Forse finalmente lei lo considerava un po’ come suo fratello. Decise di cambiare argomento.  

- “Ti spiegherò come andrà stasera. Come sai, questa serata raggrupperà importanti uomini d’affari di ogni paese. Si tratta più o meno di una sfilata per delle nuove presentazioni di tenute sportive e di alta moda. Ma non è tutto. Questo genere di riunione serve soprattutto alle firme più succose. In effetti, visto che tutti i paesi saranno più o meno rappresentati, una firma vale una piccola fortuna. Un contratto può raggiungere il milione facilmente.”  

- “Il milione?” Kaori lo sospettava, Sayuri gliene aveva parlato, ma Itsuma ne parlava come se fosse una questione corrente, e lei aveva difficoltà ad immaginarlo.  

- “E’ più di una campagna pubblicitaria ad essere in gioco. E’ tutta una compagnia, delle società che vogliono investire molto, sia pure nella vendita, in borsa. E questo equivale ad un circolo vizioso. Più tu vendi, più tu puoi investire, e più fornisci i mezzi al tuo prodotto per vendersi. Dunque, per tornare a stasera, una semplice firma su un pezzo di carta può simbolizzare una fortuna considerevole.”  

- “Qual è il prodotto che deve vendere Miss Stone?”  

- “Me.”  

- “Oh scusami, Itsuma, non volevo trattarti da…”  

- “Anch’io sono abituato Kaori”, si mise a ridere dolcemente, “Sai, ti farò una confidenza: quando ho cominciato a fare questo sport, non ho mai pensato che avrebbe preso queste proporzioni. La gente mi prende per una star anche se non ho mai fatto nulla di speciale per farmi notare in questo senso. Tutto ciò che mi importava, era giocare. Questa serata sarà l’ultima per me. Voglio giocare, non voglio più che si sfrutti la mia faccia per i loro affari e il loro budget.”  

- “Come, l’ultima?”  

- “Ho anch’io firmato un contratto quando ero giù giovane. Non conoscevo nulla del business, e questo mondo non è il mio. Ho dovuto investirmi e prendere in carico molte cose per evitare che si abusasse della mia immagine. Il contratto che è stato elaborato con Sofia stipula che il mio nome non potrà che rappresentare degli oggetti di sport, come il materiale o le tenute. Ho dovuto battermi per imporre quest’idea. Vedermi in una pubblicità per un’automobile o per un rasoio, no grazie! Ho pensato all’inizio che questo avrebbe potuto frenare le società ad investire, ma al contrario, Sofia, che ha il ruolo di manager alla fine, ha puntato tutto su questo e li ha convinti del contrario. In affari, questa donna è temibile. Ma io, non è il mio mestiere.”  

- “Sì, capisco. Che farai allora?”  

- “Per il momento non ho scelta. Sono obbligato ad onorare il mio contratto, obbligato a vendere un po’ della mia vita ad una società. Ma, dal momento in cui una di loro firmerà un accordo stasera, potrò continuare a giocare normalmente. La società potrà certo utilizzare la mia immagine per il suo commercio ma manterrò un occhio aperto su questo utilizzo. In più, non sarò più obbligato a firmare un nuovo contratto. A rigore, porterò i loro marchi come sponsor, e finalmente tutti così non ci rimetteranno.”  

- “Miss Stone dirige comunque una agenzia di modelle, come farà in modo da occuparsi di questa questione?”  

- “Te l’ho detto, quella donna è temibile in affari ed è tanto più rispettata. E dal momento che ho dovuto proteggere la mia immagine, ho dovuto essere il mio stesso modello in occasione della creazione delle tenute sportive.”  

- “Io … sono desolata per te, Itsuma, non hai l’aria molto felice.”  

- “C’è chi è più sfortunato di me. Voglio solo che questa sera passi senza problemi, soprattutto per Sofia. La sua mania di volere controllare tutto non piace a tutti.”  

- “Che cosa potrebbe succedere?”  

- “Per dei milioni di dollari, Dio solo sa di cosa sia capace un uomo. Potrebbero minacciarla, o fare in modo che il contratto non venga mai firmato. E’ facile rimpiazzare uno sportivo, ci sono tantissimi giovani a cui piacerebbe riuscire e che potrebbero arrivarci se fossero un po’ più conosciuti.”  

- “Sì, capisco. E dunque, come sarà l’organizzazione di questa sera?”  

- “Per cominciare, passerò a prenderti”, aggiunse con una piccola strizzatina d’occhio complice, “e sono sicuro che farò dei gelosi.”  

Questa osservazione fece arrossire Kaori.  

- “Anche Sofia sarà presente, si andrà tutti e 4. Come sai, la serata si svolgerà al maniero Haru. Un’imponente opera muraria appartenente ad un uomo d’affari omonimo, un po’ fuori Tokyo. Questa serata è riservata agli affari, ma alcuni giornalisti scelti con cura, sono stati ammessi, come tua sorella. Hanno accettato solo giornalisti che lavorassero per dei giornali riconosciuti, e non per dei giornaletti, e i loro articoli dovranno essere controllati.  

Ci saranno per ogni società e managers delle specie di stands, che metteranno in valore ciò che essi possono proporre. Sicuramente, gli organizzatori non vogliono che questa serata volga all’asta pubblica! Si sono più orientati verso la serata mondana con buffet, musica, insomma, in breve, hanno voluto ostentare.”  

- “E per concludere un affare?”  

- “Per una firma in fondo a un pezzo di carta è sufficiente, può essere fatto attorno ad un tavolo. Le negoziazioni a intervalli sono molto mal viste. Preferiscono discutere attorno ad un bicchiere, o perché no ballando.”  

- “Ballare?”  

- “Pensano che sia più “raffinato” così. Sai questo genere di uomini d’affari costituiscono un po’ un altro Jet Set.”  

- “Oh sì, capisco il genere. Ostentare, per impressionare il vicino.”  

- “Esattamente. Sofia è già entrata in contatto con parecchie società. La decisione si deve prendere stasera. Ecco perché è importante sorvegliarla.”  

 

***  

 

Per tutto il tempo, Ryo che seguiva Kaori da lontano, la vide gironzolare per qualche tempo, prima di prendere la strada che portava agli uffici di Sofia e di Itsuma. Questo lo rassicurò un po’, non aveva l’aria di essere impaziente di vederlo come avrebbe potuto fare una donna innamorata. Invece, i suoi atteggiamenti di quei giorni lo preoccupavano sempre più. Che fare? Lui lo sapeva, lo sapeva anche molto bene. Si era ripromesso di aspettare fino alla conclusione del lavoro, se tutto andava bene da quel lato, e avrebbe chiuso definitivamente con questa relazione insopportabile.  

In più, non pensava che fosse opportuno parlargliene ora, avrebbe potuto aggravare le cose. Era necessario che lei prendesse una decisione, non poteva forzarla a prenderla nello stato d’animo in cui si trovava attualmente. Vederla così smarrita gli rodeva il cuore. Si martellò la testa, facendo fuggire qualche bambino al passaggio. Che idiota!  

Una giovane donna, ignorando con chi aveva a che fare, gli chiese se tutto andava bene. Ryo, fedele a sé stesso in questi casi, troppo felice di potersi sfogare un po’, volle ringraziarla, alla sua maniera. E come d’abitudine, fu il palo elettrico che abbracciò.  

Poi passò al Cat’s Eye.  

- “Ciao Falco, un caffè.”  

- “E l’educazione, la conosci?”  

- “Mmmmm”  

- “Tssss, sei insopportabile!”  

- “Questo lavoro non mi dice niente che valga.”  

- “Tu non rischi niente, ci sarò anch’io”, rispose Falco, un sorriso fino alle orecchie……un sorriso tutt’al più spaventoso.  

- “E’ proprio questo che mi fa paura.”  

- “Sai molto bene che sono più forte di te.”  

- “Anche un polipo sarebbe più forte di te.”  

- “Da parte di un dilettante come te, ciò non mi tocca più di tanto.”  

- “…”  

- “Non hai l’aria di star bene.”  

- “Non ci badare. Allora, arriva questo caffè. E dopo ci si stupisce che non ci siano mai clienti qui.”  

Falco posò la tazza davanti ad un Ryo che cercava di nascondere la sua inquietudine. Ma Umibozu, malgrado la sua cecità, non si fece imbrogliare, l’aura che circondava Ryo sembrava agitata.  

- “Hai fatto fuggire tutte le signorine del quartiere con le tue maniere da maniaco! Infatti, parlando di questo, dov’è Kaori?”  

- “Non lo so. E non vedo perché dovrei saperlo!”  

- “Avete litigato ancora? Siete incorreggibili.”  

- “Non succederà più.” Lasciò scappare Ryo.  

Si alzò, e si diresse verso l’uscita.  

- “Grazie per il caffè, mettilo sul mio conto.”  

- “Aspetta! Che cosa…?” Sentendo che Ryo non avrebbe detto più nulla, abbandonò, non senza dover gridare sempre più forte perchè Ryo lo sentisse dal fondo del bar. “E il caffè non è gratuito, conta su di me per non dimenticare di aggiungerlo sulla tua lista già lunga!”  

 

Su questo, Ryo non volendo rientrare subito a casa, approfittò del resto del pomeriggio per far visita alle sue care amiche, dei quartieri sulfurei di Tokyo.  

- “Ryo-chan!!!! Cattivo, è da molto che non vieni a trovarci.”  

- “Ho avuto del lavoro.”  

- “Sei venuto presto oggi, Ryo-chan.”  

Ami, Nina, Nami e molte altre lo circondarono. Prese così, in deliziosa compagnia, un bicchierino. Si sentiva un po’ meglio e si divertì per un’oretta con le sue amiche. E sebbene non fosse in grado di allontanarsi dalle cattive abitudini, le sue uscite non gli eraɮo più così indispensabili da qualche anno, e si stupiva quasi di voler tornare a casa.  

Bah! Perché no dopotutto!  

 

 


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