Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Auteur(s): Sophie

Traducteur(s): marziachan

Status: Complète

Série: City Hunter

Histoire d'origine:

Un Noël décisif

 

Total: 48 chapitres

Publiée: 15-06-08

Mise à jour: 30-03-09

 

Commentaires: 435 reviews

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RomanceGeneral

 

Résumé: Attenzione! Preferisco avvertirvi subito, ancora prima che ci clicchiate (se ne avete voglia)... C'è poca azione nel senso di "nessun caso"... ma questo non vuol dire che non succederà STRETTAMENTE niente... Il capitolo 1 tenta di spiegare un po' meglio...

 

Disclaimer: I personaggi di "Un Natale decisivo" sono di esclusiva proprietà di Tsukasa Hojo.

 

Astuces & Conseils

Règles pour les traductions

 

Il y a quelques règles simples et évidentes à suivre pour traduire une fanfiction de HFC: - demander la permission de traduire (si l'auteur n'a pas déjà indiqué son autorisation) - poster la traduction sur H ...

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   Traduction :: Un Natale decisivo

 

Chapitre 39 :: Necessità

Publiée: 10-03-09 - Mise à jour: 10-03-09

 


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”Che importanza ha?”  

 

Un’urgenza gli serrò improvvisamente lo stomaco, folgorante e inappagabile.  

 

Vederla... ritrovarla... Al più presto possibile, assicurarsi che respirasse.  

 

Nient’altro poteva contare!!!  

 

La morte, l’amore, i segreti... erano solo delle sciocchezze...  

 

C’era solo Kaori.  

 

Un solo gesto contava: vederla. Un’ora, un minuto, un secondo! Che importava! Assicurarsi semplicemente che fosse in vita...  

 

Se non aveva mai sentito questo sentimento prima d’ora, questa esigenza incomprensibile ma completamente incontrollabile e irrefrenabile... essenziale e vitale... ora albergava in lui in tutta la sua forza.  

 

Non aveva bisogno di comprendere “perché”.  

 

Lo sguardo scuro che poco a poco si era offuscato, s’illuminò di una nuova fiamma.... feroce...  

 

Inestinguibile... Irragionevole... Incessante.  

 

Ryo Saeba aveva appena trovato il suo punto di rottura. Abbandonare Kaori.  

 

Quel limite da non oltrepassare di cui si prende coscienza solo nel momento stesso in cui lo si supera. La frontiera che pochi conoscono, fortunatamente, poiché essa è l’inizio della disgregazione dell’essere umano, irrimediabilmente.  

 

Unico per ognuno, ma in ognuno di noi.  

 

Abbandonare Kaori.  

 

Questa donna così ordinaria, perfetta nelle sue imperfezioni, gli aveva impedito di sprofondare. Non solo nell’alcool e nelle droghe. Era stato loro schiavo una sola e unica volta; da allora, nonostante quello che lasciava credere, sapeva esattamente come dominarli. Ciò nonostante ne faceva uso con diletto, anche se, ingannevoli, non facevano che placare momentaneamente le immagini che scorrevano qualche volta davanti ai suoi occhi. Solo Kaori l’aveva salvato da una parte dei suoi tormenti interiori.  

 

Certe sere, la voglia di distruggere e di distruggersi lo invadeva improvvisamente. Distruggere per far indietreggiare questo intorpidimento che seguiva inevitabilmente la sensazione di avere il diritto di vita e di morte su tutto quel gregge che lo circondava... Una lenta asfissia, che lo rendeva impermeabile all’umanità ed ai suoi problemi, indifferente a sé stesso ed ai suoi tormenti, completamente isolato da una qualunque esistenza, da una qualunque ragione di aprire ancora gli occhi, di respirare una nuova boccata d’aria.  

Estraneo agli altri ed a sé stesso. Vuoto.  

 

Senza saperlo, forse senza volerlo, la sua socia riusciva ad obbligarlo a respirare, a riprendere il suo posto nella realtà... semplicemente per vederla.  

 

Girò la testa in direzione di Shinjuku. Laggiù, da qualche parte, c’era Kaori... Il vento glaciale si infilò tra i suoi capelli, soffiando a raffiche. A vederlo, a volte, sembrava spingerlo sulla schiena, a volte, sembrava erigere una barriera di forza di fronte a lui.  

 

Lei era da qualche parte tra migliaia di sconosciuti di cui se ne infischiava intensamente. Forse lo stava maledendo. Forse lo stava implorando silenziosamente di capire... ma lui doveva vederla... doveva vedere il suo petto sollevarsi ed abbassarsi, vedere il suo cuore battere... Lei e solamente lei.  

 

Non la sentiva più... e non era la distanza fisica che spiegava la scomparsa di questo legame...  

 

Fece un passo.  

 

Sapeva quello che stava facendo. Stava ritornando sulla sua decisione... Stava tradendo sé stesso... Rinunciava a comportarsi da martire... Sceglieva di essere egoista. Quanti rimpianti ancora da sopportare? Quelli del presente dovevano aggiungersi a quelli del passato?  

 

Non sapeva quello che stava facendo. Non doveva rivederla, non subito, non ora. Non avrebbe fatto altro che ferirla ancora un po’ di più. Era finita. Cosa credeva? Un sorriso e tutto sarebbe ricominciato? Ogni passo la condannava. Perché farne un altro, allora?  

 

Avrebbe avuto la forza di vivere accettando che lei si spergiuri per lui? Avrebbe potuto guardarla senza sentire la lama della colpa conficcarsi nel suo cuore? Non avrebbe finito per detestarla? La sua presenza non sarebbe stata un richiamo evidente della sua vigliaccheria? Preferiva la propria felicità rispetto a quella di lei? Tenerla al suo fianco e continuare ad essere quello che era? Farla soffrire accontentandosi di essere accanto a lei?  

 

Non aveva nemmeno realmente compreso la profondità dei suoi sentimenti per lei! Ma chi può farlo? Chi può affermare se ama per la vita o solo per un periodo? Senza mentire? Sapeva che il suo amore era egoista... ma ne aveva talmente bisogno... Vitale, incontenibile, imperioso, incontrollabile... l’amore era solo una parola... “ti amo”, una menzogna facilmente utilizzabile... La voglia di colmare una solitudine senza fine... naturale... istintiva... Ma Kaori, era... l’indefinito, il rischio, la riconoscenza dell’altro, l’accettazione di una verità senza compiacenza, la realtà di una vita.  

 

Eppure, ancora più che a lei, aveva provato a sé stesso che non la meritava... E quindi? Aveva deciso di non fare quello che doveva fare? Dopo tutte queste indecisioni? Per arrivare a tanto, questo valeva la pena di attraversare tutti questi tormenti? Le parole che aveva pronunciato sarebbero state così facili da cancellare? Avevano così poco peso che sarebbe bastato scusarsi perché tutto fosse dimenticato? Non le aveva dette con sincerità e convinzione?  

 

“Mi dispiace” e tutto scompare?  

 

Avrebbe potuto perdonarlo nonostante tutto... nonostante l’amore, nonostante la collera, nonostante la ferita?  

 

Avrebbe potuto chiederglielo lui? Ne avrebbe avuto il coraggio? Quel coraggio che non gli era mancato per indebolire Kaori, per dirne sempre di più, per distruggerla...  

 

Cosciente che la scelta si imponeva nel giro di qualche instante, lui era disorientato.  

 

 

Proteggerla, era quello per cui lui era nato, (tanto quanto, forse, per punzecchiarla...) Un senso alle sue due mani... Un obiettivo che gli permetteva di alzarsi ogni mattina... inconsciamente nascosto, ma indispensabile... una ragione d’esistere... silenziosa e necessaria.  

 

E ciò nonostante... avrebbe dato qualsiasi cosa perché questo non fosse vero... Qualsiasi cosa per non sentirla in lui, qualsiasi cosa per non essere un assassino... qualsiasi cosa per rifiutare l’evidenza... Per liberarsi dal dolore... Per continuare ad ignorare...  

 

Aveva deciso di lanciarla in un mondo di follia, nel quale lui stesso non era sicuro di sopravvivere. Era questo quello che lui considerava come amore? Lei l’avrebbe accettato adesso? L’aveva insultata come mai prima...  

 

Kaori era tanto fiera quanto lui era ottuso. Lui lo avrebbe accettato? Senza dubbio no. Ma lei non era mai stata lui.  

 

Un altro passo in direzione del loro appartamento.  

 

Forse non le avrebbe donato quello che lei aspettava... Ma le avrebbe donato di più di ciò che poteva... Le avrebbe donato quello che era... senza maschere, né menzogne... Detestava questo rischio! Moriva dalla voglia di voltarsi, di andarsene...  

 

Comprendere ed accettare. Impegnarsi semplicemente ad essere finalmente umano. Era così difficile.  

 

Ma non rivederla più... Mai....  

 

Eppure sapeva perfettamente di aver preso la decisione giusta... La sola che un uomo coraggioso poteva prendere... Lasciarla partire.  

 

Però accettare di morire come un cane randagio... senza tenere a nessuno, senza che nessuno tenga a te? Abbandonarla, sperando che la vita guarisca tutte le ferite...  

 

Un altro passo.  

 

Assicurarsi del suo respiro... Era indispensabile... era animale... più che dell’istinto, più che della sopravvivenza... Un riflesso... Come aspirare una boccata d’aria fresca quando si risale in superficie dopo un’immersione al limite della propria capacità polmonare... salvatrice...  

 

Accelerò il passo in direzione del suo appartamento.  

 

Tuttavia, non ignorava che se avesse riflettuto un solo secondo su quello che sarebbe potuto accadere, avrebbe perso tutto la sua determinazione nel rivederla. Cosa avrebbe fatto lui? Cosa avrebbe fatto lei?  

 

Aveva superato il suo limite. L’aveva finalmente riconosciuto. Allo stesso modo l’aveva portata a superare il suo?  

 

Aveva bisogno di lei... ma Kaori avrebbe avuto bisogno di lui?  

 

Nonostante tutto, aveva dolorosamente riesumato una verità che aveva minuziosamente seppellito nei meandri della sua colpevolezza. Adesso pulsava con un vigore e un ardore impossibili da ignorare. Lampante.  

 

Ma durante questo inverosimile istante, le domande, i dubbi e le paure non avevano più corso.  

 

Per prima cosa, ritrovarla... e poi... “Poi” non contava più...  

 

 


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