Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 4 :: Capitolo 4

Published: 15-12-03 - Last update: 15-12-03

 


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Le sirene echeggiarono, gli pneumatici stridettero e tutte le macchine della polizia sostarono davanti all' hotel. Un' orda di poliziotti, armi in pugno, si diedero da fare. Gli uni bloccarono le strade, delimitando un perimetro di sicurezza; gli altri si appostarono sulle possibili uscite dello stabile.  

 

Alcuni passanti si radunarono, curiosi, pigiandosi e facendo mille e una domande agli agenti incaricati di canalizzare i capricci della folla.  

 

La portiera della Porche bianca si aprì e ne uscì una donna seducente.  

 

Sexy ma terribilmente pericolosa, ecco la definizione che si potrebbe dare a Nogami Saeko, ispettrice in seno alla polizia di Tokyo.  

 

Il suo tailleur le dava quell' aria raffinata che le invidiavano molte donne eppure stonava con la sua pistola.  

 

L’ aria più che determinata, diede qualche ordine ai suoi uomini.  

 

Il criminale che era riuscito a fuggire durante quell' attacco alla banca non le sarebbe più scappato. La voglia pazza di fermarlo la assillava e la ossessionava. Durante tutto quell' inseguimento in macchina, aveva potuto ricordarsi lo spettacolo, il massacro di cui lui era responsabile. I suoi due complici erano morti nella sparatoria ma lui... doveva assolutamente arrestarlo!  

 

Non appena fu certa della sicurezza, lanciò l' assalto.  

 

 

 

Quattro a quattro, i poliziotti invasero l' edificio e ispezionarono ogni stanza minuziosamente. Non prendendosi la pena di scusarsi quando entrarono in tromba nella camera dove una coppia di giovani sposini celebravano la loro notte di nozze, ignorando completamente le tre giovani che trafficavano qualche sigaretta, passando davanti a un grosso omone sbalordito, che smise un attimo di ingozzarsi di patatine e soda davanti alla televisione, tutti i poliziotti cominciarono una perquisizione accurata dell' edificio. Qualche testa apparì tra gli spiragli delle porte, meravigliata da tutto quel baccano.  

 

-« Ma che sta succedendo insomma!!?? » urlò una voce rauca.  

 

Una donna grassoccia, oltraggiosamente imbellettata, uscita dalla sua stanza, si avvolse in una vestaglia logora e avanzò verso la prima persona che le voltava le spalle. Afferrò la manica della giacca e si trovo faccia a faccia con Saeko.  

 

-« Sono la custode di quest' hotel. Vi pregherei di dirmi cosa sta succedendo qui. Che cosa state facendo? Volete fare fuggire tutti i miei clienti??? »  

 

Saeko non perse la calma. Piantò lo sguardo in quello della donna apparentemente consumata da anni di duro lavoro. Ma per quanto penosa potesse essere la sua vita, nessuno avrebbe potuto mettersi tra lei e il suo fuggitivo.  

 

-« Cerchiamo un criminale in fuga, Signora. »  

 

Ma la portinaia fu molto meno conciliante e cooperativa di quanto non sperasse Saeko.  

 

-« Avete un mandato di arresto? Di perquisizione? Qualcosa del genere? »  

 

L’ ispettrice cambiò tono e non dovette riflettere molto per trovare le parole magiche.  

 

-« In base a quello che abbiamo visto in questi ultimi cinque minuti nel vostro edificio, volete veramente che vi porti un mandato? »  

 

La donna deglutì con difficoltà e, bluffata, girò i tacchi.  

 

-« Fate dunque quello che volete, non sono affari miei dopo tutto!! »  

 

Un poliziotto raggiunse Saeko e la interrogò con lo sguardo sul comportamento di quella donna, la poliziotta spazzò via la sua immagine con un gesto della mano.  

 

-« Una brava cittadina… Bene, a che punto siamo? »  

 

-« L' abbiamo trovato ma... »  

 

-« Ma? »  

 

-« Overdose. Cocaina? eroina? Ce lo dirà l’autopsia. »  

 

Saeko lo seguì e se ne rese conto lei stessa. Si accovacciò verso il condannato defunto e ispezionò i dintorni. Mentre gettava un occhio esperto sulla stanza, ascoltava il rapporto del suo collega.  

 

-« Akahito Nogashi. Conosciuto dai nostri reparti per diverse malefatte: rapina in gioiellerie e minimarket, consumo e spaccio di droghe, zuffe in luogo pubblico. Un chierichetto insomma. »  

 

Saeko non si prese neanche la pena di raccogliere la battuta e osservò lo scrittoio sul quale si trovava ancora qualche cicca nel portacenere. Il poliziotto continuò a polemizzare:  

 

-« Che ne pensate? Nogashi, in astinenza, attacca la banca e ruba il denaro allo scopo di comprarsi la droga. Raggiunge qui il suo fornitore. Non si trovano d' accordo sul prezzo, lo spacciatore lo uccide e gli ruba il denaro non senza averlo prima rabbonito dandogli una piccola dose. Regge, no? »  

 

Saeko ignorò completamente la teoria del poliziotto e gli ordinò di prendere tutte le precauzioni necessarie allo scopo di raccogliere gli indizi. Non aveva più niente da fare lì adesso. Le era sfuggito tra le dita. Questo affare non le diceva niente, la sua coscienza le suggeriva che le mancava qualche dato. Troppo semplice? Troppo sopravvalutato? Qualcosa non andava.  

 

Frustrata, rientrò al commissariato al fine di verificare le informazioni e i dati su quel Nogashi.  

 

Cominciava a farsi tardi, ma nessuno l' attendeva a casa... malgrado la sua femminilità e le sue qualità, Saeko era sola. Il suo cuore si era richiuso, portando con sé i segreti della sua felicità e il ricordo di Makimura Hideyuki.  

 

 

 

Mentre lavorava sul quel dossier e quelle idee la spingevano a dubitare sempre di più sulla possibile soluzione del regolamento di conti, il tempo passò senza che lei se ne accorgesse. Concentrata, sobbalzò quando echeggiò la suoneria del telefono.  

 

-« Si ? »  

 

-« Saeko ? »  

 

-« Si ? »  

 

-« Sono Mick. »  

 

-« Mick!? Hai visto che ore sono? Le due del mattino. Ti pare l' ora di chiamarmi in ufficio? »  

 

-« Ti pare l' ora di essere in ufficio? »  

 

L' osservazione sconcertò un po' Saeko.  

 

-« Si, insomma, in breve…. Posso sapere che vuoi da me? Ti avverto, è fuori questione che ti raggiunga in un qualsiasi bar! »  

 

-« Toh, non ci avevo pensato... però, adesso che me lo dici. Ti andrebbe... »  

 

-« Mick ! »  

 

-« Si, in ogni modo, abbiamo un problema più importante da risolvere. »  

 

-« Per mollare la presa così velocemente, deve essere importante in effetti. Che succede? Ho avuto una giornata dura quindi, se potresti evitare di giocare agli indovinelli, mi faresti un favore. »  

 

-« Ryo è sparito. »  

 

-« E? »  

 

-« Come « e »? Non ti basta? »  

 

-« Beh, conoscendo Ryo… Non hai provato al bar all' angolo? Forse si sta ubriacando da qualche parte... »  

 

-« No, non penso veramente che si stia divertendo. La sua magnum è qui, anche la sua cliente è sparita, Kaori è agitatissima. »  

 

-« Questo fa parte delle abitudini di Ryo, ma effettivamente, non penso che Ryo si separi dalla sua Colt senza una buona ragione... »  

 

-« Non l' hai visto oggi? »  

 

-« No, abbiamo avuto dei problemi in città. Non lo vedo da qualche giorno. C' era proprio Kaori. »  

 

-« Va bene, se hai notizie… »  

 

-« Certo! »  

 

-« Saeko? »  

 

-« Sì? »  

 

-« E per questa sera? »  

 

-« Arrivederci Mick » E Saeko riappese.  

 

Sfinita da quella giornata, preoccupata per Ryo, decise di rientrare a casa, avendo prima di tutto bisogno di riposo.  

 

 

 

Quando Mick posò la cornetta, non si accorse che Kaori aveva sentito tutta la conversazione. Lei entrò nella stanza di Ryo e sprofondò nel suo letto, cercando di captare l' odore della sua pelle, del suo dopobarba. Pianse lentamente, spossata di già per bene da quegli ultimi giorni.  

 

Stringendo sul cuore il cuscino, ricordò tutti quegli avvenimenti.  

 

 

Continua...  

 

 


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