Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 24 :: Capitolo 24

Published: 16-02-04 - Last update: 16-02-04

 


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-« Allora Nonnino. Avete detto che dovrei attraversare l' oceano? »  

 

Il vecchio mise un dito davanti alla bocca, facendo finta di riflettere intensamente, poi esclamò.  

 

-« Non hai fame? Perché io ce l' ho... »  

 

-« Ehi!! Sto parlando con te, Nonnino! Voglio tornare a casa mia e... »  

 

-« Io parlo meglio a stomaco pieno. E la cucina di mia moglie è la migliore di questo paese... non bisogna dirglielo pero, eh! »  

 

L’ espressione canzonatoria di quel mangione irritò al massimo Ryo che si arrabbiò.  

 

-« Questo è matto! Vorrei tornare a casa mia! TORNARE A CASA MIA! »  

 

Ma il vecchio non si lasciò smontare, sempre con un grande sorriso sulle labbra, prese la coperta e la gettò lontano.  

 

-« Forza, giovanotto! Sei hai abbastanza voce per sbraitare, avrai anche abbastanza energia per inghiottire i piatti di mia moglie! »  

 

E il vecchio se ne andò, ridendo di buon cuore, lasciando un Ryo denudato, spalle pendenti, abbattuto di fronte ad un uomo così « menefreghista ». La testa sul petto, gemette un « Peggio di me ». Poi attirato comunque dal buon odore che arrivava e gli solleticava le narici, raccolse il kimono che Tseng gli aveva lasciato sulla sedia della stanza e cominciò ad alzarsi.  

 

La cosa fu difficile poiché la ferita alla coscia, anche se chiusa accuratamente e disinfettata, gli tirava tremendamente. Fece una smorfia e cercò di tenersi in piedi per più di un minuto. Zoppicando, si aggrappò alla cornice della porta.  

 

-« Signore!! Il Nonno mi ha incaricato di... »  

 

Ryo si ritrovò faccia a faccia con una bella figliola, e sorpreso davanti a tanto entusiasmo, lasciò la presa. Nonostante i grandi mulinelli, rimescolando l' aria con le braccia, cadde all' indietro. Strofinandosi la schiena con un' espressione di dolore, perseverò nel pensare che era piombato in una casa di matti. Alzò gli occhi e cambiò subito opinione quando dettagliò con più precisione quella ragazza. Era carina veramente, sebbene apparentemente un po' troppo giovane per lui. Come sua abitudine, si presentò in questo modo:  

 

-« Ryo Saeba, 20 anni! »  

 

E si rimise in piedi in appena pochi secondi, cosa che destabilizzò Ana. Lei indietreggiò di qualche passo, diffidente. L' aria un po' troppo espressiva di quell' uomo non la rassicurava molto, ma la rassomiglianza con suo nonno era talmente evidente che scoppiò a ridere.  

 

Poi gli tese un bastone.  

 

-« Tenete, è per voi. Il Nonno mi ha incaricato di portarvelo e di condurvi in cucina. »  

 

Quindi, lo lanciò più o meno velocemente davanti a sé, in modo che Ryo lo prendesse direttamente sul naso.  

 

-« Troppo gentile » aggiunse lui con voce nasale, tenendosi il naso a due mani, in equilibrio su una gamba.  

 

-« Mi chiamo Ana Wu, 17 anni. -lo imitò lei, maliziosa- Abito con i miei nonni. Incantata di conoscervi Signor Saeba. Mia nonna aveva ragione, vi siete rimesso bene da quell' incidente. Fortunatamente il Nonno vi ha trovato altrimenti... »  

 

 

 

Ryo sospirò, era effettivamente troppo giovane, e calmò istantaneamente i suoi ardori. Con l' aiuto di Ana, prese appoggio sul dono del vecchio Wu. Proprio un bel lavoro, se lo si guardava da vicino. Il corpo e il pomo erano di legno solido e verniciato, la parte superiore sembrava abbastanza rudimentale, ma qualche dettaglio lavorato, dei segni cinesi e una incisione quasi invisibile, erano i suoi ornamenti.  

 

L’ occhio acuto di Ryo notò bene quelle decorazioni tradizionali e quando uscì dalla sua stanza e vide la casa, avrebbe potuto mettere la mano sul fuoco sul fatto di trovarsi effettivamente ben lontano da casa sua, un oceano lo separava dal Giappone.  

 

-« Ci troviamo in Cina, no? »  

 

-« Effettivamente, nella provincia del Fujian per essere più esatti -rispose Ana che lo guardò compassionevole.- Così, non sapete neanche dove siete atterrato? Insomma, se così si può dire. »  

 

-« Già… » borbottò Ryo.  

 

 

 

I tre piani, le numerose stanze, il giardino centrale e circolare, lo impressionarono, e lasciò in secondo piano, per il momento, il fatto che il Mar di Cina Orientale sarebbe stato un ostacolo non indifferente per il suo ritorno.  

 

-« Bisogna scendere le scale per raggiungere la cucina. Ve ne sentite capace? »  

 

-« Dovrò esserlo. Ho una fame da lupi!! »  

 

Ana sorrise e lo prese per il braccio, facendo del suo meglio per aiutarlo. Cosciente che il dolore doveva essere al suo massimo, anche se quel misterioso ospite non fiatava parola, aggiunse:  

 

-« Nonna vi ha preparato un' infusione che vi darà sollievo. Oh! Non fate quella faccia! E' solo a base di piante medicinali che alleggeriranno le fitte dovute alla vostra ferita! Niente di stregato né di vudù. »  

 

-« Ah bah, vedo che Ana vi parla della cucina di Shan-in!! »  

 

Tseng Wu fece sbucare la testa fuori dalla cucina, avendoli sentiti arrivare, ma una padella lo colpi con forza e rientrò immediatamente trattando sua moglie da pazza furiosa. Imbarazzata, Ana, si voltò verso Ryo e farfugliò qualche scusa.  

 

-« Sono sempre così, non fateci caso. »  

 

-« Oh, sono abituato! »  

 

Ana non comprese né l' allusione né lo sguardo di Ryo diventato improvvisamente lontano e nostalgico. Quest' ultimo, sentendosi osservato, la guardò e le sorrise.  

 

-« Muoio di fame, e se mi fido del mio istinto, posso aspettarmi una cucina deliziosa. »  

 

-« E fate bene, Nonna è una proprio un' ottima cuoca, malgrado tutto ciò che possa dire Nonno. Non si stanca mai di stuzzicarla, e sono 40 anni che questo va avanti!! »  

 

-« 40 anni? »  

 

-« E sì ragazzo mio, 40 anni di... » volle rispondere il nonno di Ana.  

 

-« Fai attenzione a ciò che rispondi vecchio pazzo! » lo minacciò Shan-in con un cucchiaio di legno.  

 

Contro ogni aspettativa, Ryo rise di buon cuore e si sentì in confidenza con quella famiglia fuori dal comune. Non avrebbe potuto precipitare in un posto migliore, senza fare brutti giri di parole...  

 

Si sistemò e apprezzò l' arredamento così come la decorazione della stanza. Mobili in legno, pittoreschi ma pratici, tutto era ordinato con cura, ma qualche soprammobile o qualche vaso di fiori ben guarnito che si trovava qua è là, metteva una punta di calore umano.  

 

Il cuore di Ryo si serrò. Kaori cominciava a mancargli e lei doveva soffrire le pene dell' inferno di non avere sue notizie in quegli ultimi giorni. Il suo sguardo si portò sui membri della famiglia Wu.  

 

Shan-In, dai lunghi capelli bianchi trattenuti da uno chignon classico e vestita di un kimono, aveva dovuto essere, e continuava ad esserlo, una donna molto bella, i cui occhi brillavano di un vivo fulgore. Non perdeva mai il suo sorriso, salvo quando il suo insopportabile marito gliene faceva vedere di tutti i colori. Ana, lei, sembrava essere molto più riservata, ma la presenza dei suoi nonni un po' esuberanti doveva stimolarla, e sembrava felice di vivere con loro. Parola di Ryo, sarebbe diventata una donna molto bella in qualche anno!  

 

E il vecchio Tseng Wu forse aveva l' aria di essere un vecchio affaticato, ma non lo era per niente. Svelto e vigoroso, si sentiva che aveva ancora energia da vendere dietro quei pochi capelli imbiancati dagli anni. Il giapponese fu attirato da un dettaglio che gli parve inizialmente incongruente, la pipa del vecchio era fissata alla cintura nello stesso modo in cui Ryo metteva qualche volta la sua Magnum quando non aveva la fondina. Un riflesso da professionista che sarebbe sfuggito a un bel po' di persone e completamente stupido se ci si pensava veramente, ma Ryo mise da parte questa informazione, per ogni evenienza...  

 

Quando Shan-In posò davanti a lui una ciotola di riso fumante e profumato, sentì il suo stomaco incavarsi. Il lungo rumore che ne seguì fece sorridere a più non posso il suo ospite.  

 

-« Per forza, dopo due giorni o più di dieta forzata... Forza, mangia figliolo! »  

 

Ryo non si fece pregare e trangugiò a metà la ciotola quando si sentì stranamente colto in fallo. Alzò gli occhi interrogatori su Shan-In e su sua nipote che li fissavano, senza voce, a lui e al patriarca. Voltò la testa e vide che quello si comportava esattamente come lui, numerosi chicchi di riso sulle guance e sul naso, le bacchette bloccate in aria sotto l' occhio inquisitore delle due donne. I due uomini si giudicarono a vicenda per un momento, poi, insieme, alzarono le spalle e continuarono ad abbuffarsi. Shan-In e Ana si guardarono, un corvo passò tra di loro, e rassegnate, mangiarono a loro volta.  

 

 

Continua...  

 

 


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