Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 38 :: Capitolo 38

Published: 29-03-04 - Last update: 29-03-04

 


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L’ispettrice di polizia fulminava di rabbia al volante della sua macchina. Il caso che stava seguendo non si risolveva così velocemente quanto aveva sperato. Ryo restava introvabile e quell' ingorgo imprevisto finiva per renderla matta. Bloccata da più di una ventina di minuti, mise fuori la testa dal finestrino dalla sua Porche e respirò a pieni polmoni. I suoi capelli, di un nero corvino ondeggiarono sotto la brezza, e gli ultimi raggi del sole le accarezzarono la pelle.  

 

Per schiarirsi un po' le idee accese la radio, ma la sua coscienza professionale riprese il sopravvento e si sintonizzò sulla frequenza della polizia di Tokyo.  

 

-« Avviso a tutte le vetture disponibili, bisogno urgente di rinforzi. Le strade del lato ovest di Shinjuku saranno bloccate fino a nuovo ordine finché la minaccia dell' esplosione di una bomba non verrà scongiurata. Ripeto, le strade del lato ovest di Shinjuku saranno bloccate fino a nuovo ordine. »  

 

Saeko spalancò gli occhi e si precipitò sulla sua CB, urlando alla povera centralinista.  

 

-« Ispettrice Nogami! Ho appena sentito la chiamata. Cos' è questa storia di minaccia di bomba a Shinjuku??? Le strade bloccate? »  

 

Un silenzio irritante si istallò per qualche secondo. Batteva nervosamente i piedi e riprese ancora più forte:  

 

-« Perché non sono stata informata subito? Dite, mi state ascoltando!!!??? »  

 

-« Mi scuso Signorina Nogami, mi dispiace terribilmente, l' informazione è stata diffusa soltanto adesso. »  

 

-« Chi ha ordinato di bloccare il quartiere? »  

 

-« Il signor Prefetto. »  

 

Saeko non attese neanche la fine della frase. Riattaccò brutalmente e prese il suo telefono portatile. Dopo qualche squillo risposero:  

 

-« Non ho tempo! Chi...? »  

 

-« Papà! Sei tu che hai dato l' ordine di bloccare le strade di Shinjuku? Perché non mi hai avvertito? »  

 

Il prefetto Nogami allontanò il ricevitore dai suoi timpani. Sua figlia poteva essere temibile e, anche se non lo confessava, le faceva paura qualche volta.  

 

-« Saeko, ti prego di non parlare in questo tono con me. Sono comunque tuo padre e... »  

 

-« Mi hai sempre chiesto di non mischiare il lavoro e il nostro legame di parentela ed è quello che faccio! Che cosa sta succedendo? Perché non sono stata avvertita? »  

 

-« Abbiamo appena ricevuto una chiamata anonima. Una minaccia di bomba nei dintorni di Nishi. »  

 

-« Il municipio?? … Nessun' altra informazione? »  

 

-« No sfortunatamente. Ho dato l' ordine di bloccare il quartiere. »  

 

-« E' possibile che ci sia qualche relazione con il mio caso? »  

 

-« Non lo so, ma vorrei che tornassi al commissariato. »  

 

-« Vado a vedere cosa sta succedendo! »  

 

-« Saeko!! Torna qui! »  

 

-« Cosa? Che dici? »  

 

-« Saeko !! Non prendermi per un imbecille! E' un ordine e... »  

 

-« Mi dispiace papà, non ti sento più molto bene, sto per riattaccare. »  

 

E così fece. Un sorrisino in tralice, ripose il suo cellulare. Non era la prima volta che disobbediva agli ordini e che ricorreva a quella scusa grossolana del telefono che non funziona più.  

 

-« Povero papà... »  

 

Uscì dalla macchina e osservò in lontananza. Una fila impressionante di macchine, prese alla sprovvista, attendeva che le forze dell' ordine indicassero quale strada imboccare. Sentì il rumore di un motore dietro di sé e si voltò rapidamente.  

 

Intravedendo una moto della polizia che veniva verso di lei, si mise deliberatamente sulla strada di quest' ultima. Un buon mezzo di locomozione quando si ha a che fare con una congestione del traffico.  

 

Il motociclista suonò il clacson più volte, ma dovette frenare d' urgenza perché la ragazza non si mosse di un dito. Una mano sul fianco, l' aria più che determinata, lo aspettava in mezzo alla strada.  

 

Il poliziotto scese dal suo mezzo e avanzò furioso.  

 

-« Dite un po' signorina, se non volete che vi arresti per infrazione o per intralc... »  

 

-« Sì, sì, conosco la solfa! »  

 

Saeko tirò fuori la sua tessera e gliela mise sotto il naso. Il motociclista perse la sua sicurezza e, dopo aver successivamente guardato la tessera e la donna di fronte a lui, abbassò la testa e si scusò.  

 

-« Ispettore Nogami… Scusatemi, credevo che foste... »  

 

-« Non è tempo di discutere. Dove stavate andando? »  

 

-« A Shinjuku, a rafforzare le barriere di sicurezza attorno al municipio. »  

 

-« I vostri ordini sono cambiati. »  

 

-« Eh? »  

 

Saeko gli lanciò le chiavi della sua macchina e tese la mano.  

 

-« Datemi quella moto, per favore. »  

 

-« Cosa? »  

 

-« Non discutete! Datemi le vostre chiavi!! »  

 

Sbalordito, il poliziotto non poté che obbedire. La bella ispettrice montò sulla moto tirando in alto la sua gonna e mise in moto. Con un sorriso affascinante alle labbra si rivolse a lui un ultima volta.  

 

-« Riportate la mia macchina al commissariato per favore! »  

 

E senza dare altra alternativa al poliziotto partì come il vento.  

 

 

 

Mentre le luci sfilavano davanti ai suoi occhi, Saeko teneva un passo d' inferno sul suo veicolo. Quella minaccia di bomba la preoccupava enormemente. Aveva lo strano presentimento che vi si nascondesse qualcosa di più. Le sue indagini erano ad un punto morto.  

 

_Inizialmente la storia di quella banca svaligiata, una dozzina di persone assassinate. Anche i primi sospetti erano morti. Saeko non era rimasta affatto convinta dall' autopsia di Akahito. Overdose. Proprio dopo l' assalto di quella banca... anche se aveva rubato il denaro per comprarsi la droga e anche se aveva avuto, forse, un regolamento di conti con il suo venditore, questo non giustificava ai suoi occhi il fatto di aver preso una grande quantità di eroina poco prima. Era illogico... insomma, diciamo che non corrispondeva affatto a ciò che lei sentiva. Qualcosa la turbava. Avevano trovato una cicca nella stanza dell' hotel. Di marca americana... Nessuna impronta, niente saliva, nessun modo per risalire al proprietario. Ciò che era certo è che era prudente, estremamente prudente. Sembrava tutta una messa in scena e Saeko, malgrado ciò che potesse affermare suo padre, non demordeva. Da quell' incidente, la settimana scorsa, aveva ricevuto delle minacce. Sembrava che un' ondata di terrorismo si stesse per scatenare su Tokyo. Ma perché? C' era qualche rapporto con la sparizione improvvisa di Ryo? Se lo immaginava ma...  

 

 

 

Rimuginando tutto ciò nella sua testa, Saeko arrivò allo sbarramento messo su in tutta urgenza dalle forze di polizia. Un enorme schieramento era intervenuto e la popolazione fuggiva ancora qua e là.  

 

Posò la moto vicino ad una macchina di servizio e servendosi della sua tessera come lasciapassare si avvicinò il più possibile.  

 

Le due torri di Nishi, l’ impressionante municipio di Tokyo, dominavano il suo campo visivo con i loro 47 piani. Saeko alzò la testa e, con una mano davanti agli occhi per evitare di abbagliarsi, si domandò cosa avrebbero potuto fare se veniva loro annunciato che una bomba sarebbe esplosa in 5 minuti. Nessuna possibilità di trovarla in più di due metri di lamiere, cemento e acciaio in così poco tempo. Sospirò.  

 

 

 

Un po' più lontano, in un albero, una piccola telecamera, giudiziosamente nascosta, girò su sé stessa e si fermò sulla ragazza.  

 

Il suo ritratto apparve nello stesso momento sullo schermo di un computer portatile. Una sigaretta in bocca, Kenji sorrise.  

 

-« Sorridete un po' Ispettrice Nogami. La vostra ora non è ancora arrivata, ma sarebbe un peccato rovinare il vostro arrivo in paradiso... »  

 

Detto questo, prese il suo telefono e compose un numero.  

 

 

 

 

Continua...  

 

 


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