Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 39 :: Capitolo 39

Published: 29-03-04 - Last update: 29-03-04

 


Chapter: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70


 

Bip bip bip  

 

 

 

Il poliziotto più vicino alla macchina in cui suonava il telefono, corse a rispondere. Saeko era non lontana da lì, sempre a controllare che l' evacuazione del municipio terminasse nel più breve tempo possibile. Notò che oltre ai numerosi agenti di polizia erano state chiamate ambulanze e veicoli dei pompieri. In questo modo, quindi, la procedura contro tutti gli attentati o tutti gli atti terroristici era stata messa in moto.  

 

 

 

Bip bip bip  

 

 

 

Appoggiato con i gomiti al tetto della macchina, il filo del telefono teso al massimo, il poliziotto rispose.  

 

-« Sì? »  

 

-« Passatemi l' ispettrice Nogami, vi prego. E' urgente. »  

 

-« Chi siete? »  

 

-« Non fate domande! Passatemela subito, ho delle informazioni sulla bomba. »  

 

Ma il poliziotto non ci sentiva da quell' orecchio, si apprestò a rispondere aspramente al suo interlocutore quando Saeko notò che c' era qualcosa non andava nel modo di fare di quell' agente. Si guardò attorno e notò che nessun altro poliziotto aveva risposto alla propria radio o al proprio telefono. Si avvicinò e fece un segno interrogativo con la testa. La guardia poggiò una mano sul ricevitore e le ripeté quello che gli aveva detto. Saeko passò davanti a lui e gli tese la mano.  

 

-« Deve essere un burlone e... » tentò lui di spiegare.  

 

-« Il vostro burlone ha comunque il numero privato di questa macchina, questo non vi stupisce!?! Passatemelo subito. »  

 

Il poliziotto eseguì, vergognandosi di non aver reagito subito a questa constatazione.  

 

-« Qui Nogami. »  

 

-« Aahhhh … finalmente! Buongiorno cara ispettrice. Vi aspettavo. »  

 

-« Chi siete? »  

 

-« Andiamo, andiamo, come se avessi intenzione di dirvelo... Non cercate di guadagnare tempo e ascoltatemi piuttosto. »  

 

Saeko respirava con calma malgrado i battiti precipitosi del suo cuore. Quella voce gli era sconosciuta, ma sentiva che non aveva a che fare con una persona che fa scherzi di cattivo gusto. Indirizzò un occhiata insistente al suo collega perché si riprendesse e, con un segno preciso, gli intimò l' ordine di ricercare la provenienza della chiamata. Ma, nonostante il suo tentativo di guadagnare tempo, questo fu un fiasco.  

 

-« Cosa posso fare per voi? »  

 

-« Niente di speciale. Sono io che posso aiutarvi. Siete un po' in ritardo, questo mi dispiace. »  

 

-« Sono desolata di deluderla, non sapevo che avessimo appuntamento. »  

 

-« Una risposta degna di voi, carissima. Ma non siamo qui per parlare di puntualità, non è così? »  

 

-« Infatti. »  

 

-« Ciò che mi dispiace maggiormente è che diate una così grande importanza a tutti quei burocrati quando dovreste forse dedicarvi un po' di più alla protezione dell' innocenza e della gioventù. »  

 

-« Potreste essere più chiaro, non capisco niente di ciò che mi dite e... »  

 

-« biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiippppppppppp »  

 

-« Merda! Ha riattaccato! »  

 

-« La chiamata era offuscata, nessuna possibilità di rintracciare quel tipo... Problemi? » domandò il poliziotto curioso.  

 

 

 

Ma la ragazza non rispose. Il suo sesto senso le ordinava di far presto. E, così come gli aveva detto quel misterioso interlocutore, era suo dovere rimanere in ascolto. Esaminò con attenzione i dintorni.  

 

Il municipio non era il solo edificio del quartiere. Entrate delle stazioni sotterranee della metropolitana, fermate dell' autobus, negozi di tutti i tipi, scuole...  

 

L’ innocenza, la gioventù? Che cosa voleva dire con questo?... Il suo sguardo si fissò in seguito sul marciapiede di fronte. Tra i pochi passanti che correvano per rifugiarsi, notò l' ingresso di una scuola elementare.  

 

Attraversando la strada, corse a perdifiato fino alla porta del palazzo e urlò.  

 

-« C' è qualcuno? Rispondete! »  

 

Nessuna risposta, ma un rumore simile ad un soffocamento giunse alle sue orecchie. Saeko provò un tuffò al cuore, estrasse la sua arma e aprì la porta con fracasso con l' intenzione di salvare la vita ad un bambino. Si ritrovò faccia a faccia con una piccola scatola elettronica. Guardò tutto intorno e, facendo attenzione a non abbassare la guardia, si chinò, curiosa ma diffidente. Quando si accorse che emetteva quel rumore continuo che aveva sentito dall' altro lato della porta, la sua mente la avvertì immediatamente: PERICOLO!  

 

 

 

Spettatore, ma principale sceneggiatore, Kenji partecipava attraverso l' occhio indiscreto della sua webcam, al minimo fatto e al minimo gesto della poliziotta.  

 

-« Peccato, era veramente una bella donna. »  

 

Tranquillamente, spinse un bottone e, con un gesto della mano a guisa di arrivederci, mormorò:  

 

-« Ci rivedremo all' Inferno! »  

 

 

 

Lei non ebbe il tempo di riflettere più a lungo, un meccanismo si attivò e il soffio di un esplosione la proiettò a qualche metro.  

 

La scuola cominciava a bruciare. La bomba non era stata costruita con lo scopo di distruggere un edificio di quelle dimensioni, ma qualche scintilla si attaccava di già ai muri. Numerosi disegni multicolori elaborati con cura dai bambini si annerirono e vennero ridotti in cenere dalle fiamme ancora timide.  

 

I passanti isolati urlarono e fuggirono a gambe levate, terrorizzati. I poliziotti dei paraggi tentarono di calmare l' accesso di panico che ne seguì e alcuni di loro corsero verso la forma inerte che giaceva sulla carreggiata. Uno di loro si precipitò a chiamare un' ambulanza che si trovava non lontana da lì, pronta ad ogni eventualità. I medici e i barellieri arrivarono sul luogo ed esaminarono l' ispettrice inanimata mentre i pompieri si mettevano all' opera per spegnere il principio d' incendio.  

 

 

 

Lontano da lì, nel conforto di un' intima stanza, un uomo seduto comodamente nella sua poltrona scoppiò a ridere di fronte a quello spettacolo.  

 

-« E due! City Hunter e quella Nogami non esistono più. Non me li ritroverò più tra i piedi adesso! Perfetto! »  

 

Poi prese il suo cellulare e intraprese subito la conversazione senza aspettare.  

 

-« Sono io. Fase numero due riuscita. Puoi passare al seguito del nostro piano e, da qui a qualche giorno, potremo mettere le mani sulla nostra piccola ricompensa. »  

 

Senza attendere risposta riattaccò e ripose il suo apparecchio in fondo alla sua tasca interna. Kenji si accese una sigaretta in tutta calma. Amava quando i suoi piani si svolgevano senza intoppi e considerava che quella prima parte era andata come aveva previsto. Unica ombra al quadro: i suoi uomini non avevano ancora ritrovato quel Saeba. Un leggero aggrottamento di sopracciglia indicava il suo disappunto, ma per il momento l' importante era che quest' ultimo, anche se mezzo vivo, doveva trovarsi sperduto nel profondo della foresta cinese. A questa visione, un largo sorriso si disegnò sul suo viso. Allungando le gambe e stirandosi come un gatto sospirò di contentezza. Lanciando un ultima occhiata allo schermo, in cui poté vedere il panico negli occhi dei curiosi e la paura dei poliziotti che si accalcavano attorno al corpo immobile della ragazza, premette una seconda volta un bottone e spense il suo computer, indifferente.  

 

 

 

 

 

Nello stesso momento, una piccola telecamera, nascosta nel fogliame di un albero, si consumò silenziosamente.  

 

 

 

 

 

Continua...  

 

 


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