Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 32 :: Capitolo 32

Published: 15-03-04 - Last update: 15-03-04

 


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1200 km … 2 giorni di viaggio!  

 

Xiamen era una città portuaria i cui alti edifici e i fabbricati costeggiavano i vecchi caseggiati popolari e i monumenti antichi. Le spiagge si alternavano con le coste frastagliate dal tempo, dall' erosione e dal mare. La vegetazione lussureggiante e verdeggiante si intrecciava con l' orizzonte azzurrognolo. I raggi del sole del mattino carezzavano il fogliame dei numerosi alberi e il venticello amoreggiava con le piante e i fiori dai mille colori. Uno scenario magico per i turisti o per gli amanti della natura, tuttavia Kaori uscì dal treno con una sensazione di mancanza d' aria. Straniera a quel paese, era stata continuamente additata soprattutto dalle belle donne cinesi, che mettevano in mostra vestiti molto distinti e che stonavano di fronte ad una Kaori sfinita e vestita con abiti consumati da quelle avventure.  

 

Sentiva le gambe vacillare sotto il suo peso e non pensava che ad una sola cosa: un vero pasto, una doccia, un letto...  

 

 

 

Ma il suo viaggio non era ancora terminato, lo sapeva. Trascurando gli sguardi continui e beffardi, e le prese in giro che vi si nascondevano dietro, rimise la borsa in spalla e partì in direzione di un ufficio informazioni. In due giorni, aveva potuto prendere un opuscolo della regione e studiarlo, ma il dialetto le era sconosciuto e stentava a comprendere l' esatto significato delle frasi. Ciò che aveva immaginato, a giusto titolo, era che il toulou della famiglia Wu si trovava in una zona ancora più appartata di quella regione e che avrebbe dovuto battersi ancora una volta per trovare un mezzo di trasporto che la portasse la portasse all' altro capo della Cina!  

 

Quando aprì la porta dell' ufficio accoglienza della città, l' impiegato la giudicò con lo sguardo. Kaori aveva perso tutte le tracce del suo buonumore iniziale. Il suo carattere deciso non l' abbandonava, e solo quello rimaneva il motore della sua ricerca costante. In altre parole, se non fosse stata così cocciuta e testarda, avrebbe lasciato perdere da tempo!  

 

Per di più, i suoi abiti cominciavano a seriamente a sciuparsi, e questo non l' avvantaggiava. I capelli scarmigliati, i jeans strappati alle ginocchia dalla sua sventura con i cespugli all' aeroporto, sembrava una ribelle in cerca di avventura. L' uomo di fronte a lei non fece alcuna osservazione, contraria alla cortesia e alle buone creanze, e si limitò ad adattarsi. Parlando giapponese, comprese però che il suo giudizio era stato un po' troppo affrettato e che quella ragazza sembrava sollevata di essere finalmente compresa. Non ci mise molto a compatirla: cercare qualcuno in Cina avendo come indizio solo una regione ed un nome di famiglia, diffuso un po' ovunque nel paese, non era cosa facile.  

 

-« Signorina, mi dispiace non potervi dire di più. Ci sono troppi Wu nella zona... »  

 

Kaori cominciò veramente a disperare.  

 

_Cosa avrebbe fatto adesso? Ricominciare tutto da capo? Impossibile, non aveva più abbastanza denaro... Abbandonare? No! Assolutamente! Saccheggiare tutta la regione? Apparentemente era l' unica alternativa possibile...  

 

Insistette ancora un po' e questa volta non dimenticò il dettagliò cruciale che aveva omesso inizialmente:  

 

-« Mi dispiace insistere signore, ma... la famiglia Wu dovrebbe vivere in una fortezza Hakka, questo non vi dice veramente niente? »  

 

Il viso dell' impiegato si schiarì, aveva preso in compassione la povera Kaori, e quel dettaglio gli avrebbe facilitato enormemente le cose.  

 

-« Allora sì! Posso aiutarvi. Effettivamente conosco il toulou della famiglia Wu, tuttavia... Quella casa è abbastanza isolata e non ci si può arrivare a piedi da qui, è troppo lontano. Non ci sono neanche treni. »  

 

Kaori sospirò ancora e ancora. I piedi e le gambe non avrebbero sopportato una traversata nella giungla o una scalata sulle montagne.  

 

-« Non fate quella faccia, ho una buona notizia per voi. La famiglia Wu viene raramente in città, si fanno fare direttamente le consegne a casa. Sono molto conosciuti qui. Fanno parte un po' del folklore locale e ci hanno apportato molto, da un punto di vista patrimoniale. Il fattorino dovrebbe partire nel primo pomeriggio. Vi metterò in contatto con lui, vi ci porterà. »  

 

 

 

Il sorriso caloroso e la buona notizia le fecero un gran bene e si sedette o, piuttosto, si afflosciò sulla sedia. Aspettando che la receptionist telefonasse al fattorino, le servì un caffé che bevve avidamente. Ritornò qualche minuto più tardi.  

 

-« Ho una buona ed una cattiva notizia. La buona è che il fattorino passerà tra 5 minuti e vi verrà a prendere per mettervi sulla strada che porta dai Wu. La cattiva e che non ha nessuna consegna da fare loro e che dovrete camminare ancora un po'. Vi lascerà in strada, ma dovrete continuare sola. »  

 

-« E' già molto. Grazie » si sforzò di sorridere la ragazza.  

 

Tutto ciò che contava adesso era di giungere in porto. Camminare ancora non le importava, un po' di più o un po' di meno, non avrebbe cambiato molto...  

 

 

 

Il fattorino arrivò una dozzina di minuti più tardi, un uomo di una cinquantina d' anni che non si poteva certo accusare di essere un chiacchierone. Ma Kaori preferiva questo ad una valanga di domande o a una conversazione non interessante. A parte « ‘ngiorno signora » e « Ecco la strada, sempre dritto attraverso il campo », non sentì una sola parola di più. Scese dal vecchio camioncino, ringraziò il suo autista e, senza riflettere, afferrò la sua borsa e prese la direzione che le mostrava il cinquantenne.  

 

Le piante di tabacco, poi la risaia, che attraversava con difficoltà, non contribuivano per niente a migliorare le sue gambe stanche e i suoi vestiti sporchi. Quando scorse la casa da lontano, il suo cuore impazzì. Ryo... Questo solo pensiero fu sufficiente a farle ritornare le forze.  

 

 

 

***  

 

 

 

Quest' ultimo, da tre giorni ormai, si faceva il sangue acqua. Telefonando a Mick o a Saeko quotidianamente, non aveva avuto notizie né di Kaori, né di Monica o di suo fratello. Shan-In aveva ben provato a ripetergli con insistenza che ci voleva del tempo affinché la sua compagna arrivasse, ma lui si rodeva il fegato. Girando come un leone in gabbia, sentiva che la ferita alla coscia lo faceva soffrire meno e se la prendeva ancora di più con sé stesso di non poter agire. Quelle due mattinate consecutive furono un supplizio, aspettando, sperando, attendendo con impazienza di veder spuntare in lontananza quella figura così familiare.  

 

Quando la vide da lontano, pensò che la sua mente gli stesse giocando ancora un brutto scherzo. Il cervello ci mise del tempo a elaborare, e lo sguardo si attardò nuovamente sulla donna che si avvicinava. Il suo cuore fu il primo a comprendere. I battiti accelerarono e il corpo si irrigidì. Ci mise qualche secondo prima di raggiungerla, la ferita gli impediva di correre verso di lei ma camminava lo stesso molto velocemente.  

 

 

 

Kaori era ormai ad un centinaio di metri dallo sweeper ma, troppo concentrata a evitare le erbacce sornione, aveva lo sguardo fisso sui suoi piedi. La fortuna non era dalla sua parte quel giorno, evitando un sasso che sporgeva alla sua destra, incespicò su una radice alla sua sinistra. Il peso della borsa la fece capovolgere e non poté evitare la caduta. Le mani in avanti, aveva avuto più paura che male. Innervosita, esasperata, imprecò sbattendo un pugno rabbioso contro il suolo umido.  

 

-« Ne ho abbastanza di questo buco sperduto! Paese di matti! Che cosa mi ha... »  

 

-« Allora Kaori, non tieni più in piedi? A quanto vedo non hai ancora smaltito la sbornia dall' altra sera. »  

 

Furiosa, alzò la testa e, accecata dal sole, non distinse nettamente i lineamenti del viso dell' uomo che aveva di fronte. Presa dalla collera e dalla spossatezza, inizialmente notò solamente la sua altezza, il fatto che camminava con un bastone, la mano che gli tendeva, la sua voce che sembrava quella di Ryo... Ryo?  

 

 

 

Il vento che frusciava tra l' erba alta, lo sciabordio del vicino ruscello, qualche grido di uccello lontano si mescolavano in un dolce mormorio. Il tempo sembrò fermarsi tra i due personaggi. Kaori si alzò penosamente non riuscendo ad abbandonare con gli occhi lo sguardo del suo partner. Tese una mano febbrile verso di lui e toccò con la punta delle dita il suo petto. Aveva un po' paura che sparisse in una nuvola di fumo o che fosse frutto della vendetta del suo stomaco vuoto e di essere quindi in preda alle allucinazioni.  

 

-« Sei proprio tu? Ryo? »  

 

Realizzando improvvisamente la vicinanza di quell' uomo per il quale aveva percorso numerosi chilometri, si sentì sommergere da una tempesta di emozioni. Avrebbe voluto saltargli al collo, piangere di gioia, liberare l' angoscia delle ultime ore, ma Ryo non gliene diede il tempo.  

 

Il suo bastone cadde, liberandogli così entrambe le mani che imprigionarono delicatamente la nuca della ragazza. Si chinò e, senza una parola, la baciò appassionatamente, liberando a suo modo l' inquietitudine che lo aveva oppresso fino a quel momento..  

 

 

Continua...  

 

 


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