Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 46 :: Capitolo 46

Published: 29-03-04 - Last update: 29-03-04

 


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Quando il primo killer aprì un occhio, si ritrovò faccia a faccia con due uomini. Uno, vecchio e curvo, sembrava molto eccitato, mentre l'altro era molto più giovane, più calmo, ma molto più minaccioso: il vecchio Wu e Saeba. In quanto yakuza, aveva sentito parlare di City Hunter, sapeva che era temibile. Tentò di muoversi ma si rese conto di essere prigioniero e che dei solidi lacci gli ostacolavano ogni movimento. Peggio, più cercava di muoversi, più la corda si stringeva. Fece una smorfia quando sentì i tagli attorno ai polsi. Respirò un po' più forte e il panico lo assalì. Una mano si posò sulla sua spalla e lo scosse un po'.  

 

-« Calmati o ci resterai secco prima del previsto! »  

 

Tseng lo guardò e un bagliore un po' diabolico gli attraversò lo sguardo. Con noncuranza tirò fuori la sua pipa dalla cintura, la riempì e l' accese. Una spirale di fumo lo circondò. Poi, incrociò le braccia al petto e disse seccamente.  

 

-« Più ti muovi, più la coda si stringe. Era la mia specialità nell' armata... Se non vuoi morire strangolato ti consiglio di calmarti subito e di rispondere alle nostre domande. »  

 

L’ uomo si riprese rapidamente e sputò loro addosso.  

 

-« Non dirò niente. »  

 

-« Ah sì? »  

 

Il vecchio Wu si avvicinò a lui e prese tra due dita un pezzo di corda che tirò appena. Subito i lacci si mossero e lo yakuza si senti ben presto soffocare. Il vecchio esalò una boccata di fumo e rilasciò la tensione.  

 

-« Comprendi meglio? »  

 

L’interessato non rispose, ma strinse le labbra provando la sua irritazione. I suoi occhi sembravano scrutare il minimo dettaglio da ogni lato, in preda alla follia o semplicemente desideroso di trovare una via di scampo, ma nessuna soluzione si offriva a lui.  

 

Nello stesso tempo, i suoi due accoliti si svegliarono. Quando, contemporaneamente si mossero e la corda li soffocò tutti e tre con un solo movimento, Tseng saltellò sul posto. Diede una piccola gomitata a Ryo che restava tranquillamente addossato alla ringhiera.  

 

-« Hai visto ragazzino! Non se la cava mica male il vecchietto, eh!? »  

 

Poi si voltò verso i tre uomini e aggiunse alla loro attenzione:  

 

-« Ora che siete tutti svegli, vi consiglio di stare tranquilli. Se uno di voi pensa di scappare è finito! Se solo uno si muove, sia lui che gli altri tireranno le cuoia. Ammetto di essere abbastanza fiero di questo stratagemma. »  

 

 

 

E ne aveva ragione, Tseng li aveva legati con rigore seguendo scrupolosamente una logica implacabile. Una sola ed unica corda legava i tre killer. Stringendone caviglie, gambe, poi, risalendo verso i polsi e le braccia, la corda si attorcigliava attorno al loro collo prima di rituffarsi dietro la schiena. Con mano da maestro, Wu Tseng aveva elaborato quella trappola da cui era impossibile scappare senza alcun graffio…  

 

Ryo schiacciò la cicca per terra e si avvicinò. Si inginocchiò davanti ai tre uomini e lanciò loro uno sguardo equivoco.  

 

-« Bene, non staremo qui a tergiversare centosette anni! Chi vi manda? Perché? »  

 

-« E tu credi forse che ti risponderemo!?! »  

 

-« Io credo soprattutto che non abbiate scelta. »  

 

Il tono calmo e quasi rassicurante di Ryo li disorientò. La sua reputazione non era più da dimostrare e sapevano perfettamente cosa aspettarsi. Colui che sembrava essere il capo sollevò il mento in segno di sfida. City Hunter o no, non avrebbe ceduto. Sarebbe morto, lo sapeva, allora tanto valeva mantenere la propria fierezza ed il proprio onore.  

 

-« Ebbene, uccideteci subito... »  

 

Uno dei suoi compagni, voltò vivamente la testa verso di lui e spalancò gli occhi. Questi conosceva il suo mestiere, certo, ma essendosi integrato da poco in quella squadra, non vedeva certamente le cose in quel modo. Questo atteggiamento non sfuggì affatto allo sweeper che ne approfittò. Si alzò e fece un segno della testa a Tseng. Quest' ultimo prese questa volta la corda a piene mani e cominciò a tirarla. Immediatamente i tre uomini soffocarono. Il più debole cedette subito.  

 

-« No! Non voglio morire! Non così! »  

 

-« Chiudi la bocca! Dobbiamo onorare il nostro contratto. » gridò il suo capo, ma quello non lo ascoltò e continuò nel suo slancio:  

 

-« Me ne sbatto di quel contratto! »  

 

-« Quale contratto? » domandò Ryo.  

 

-« La tua vita in cambio di una forte somma di denaro. »  

 

-« Chi vi manda? »  

 

-« Non ne so niente! »  

 

-« Tseng. »  

 

Una nuova tensione della corda e l' uomo in nero, deglutendo sempre con più difficoltà, sputò il rospo.  

 

-« Non l' ho mai visto! Ve lo giuro! Conosco solo il suo nome e la sua reputazione. »  

 

-« E? »  

 

-« E cosa? »  

 

-« Il suo nome! Cretino! »  

 

-« Kenji… Almeno, è uno pseudonimo. »  

 

Il secondo killer e il loro capo si voltarono come un sol uomo e fissarono il loro compagno. Il loro sguardo non aveva niente di simpatico e uno di loro dichiarò:  

 

-« Spero tu sia cosciente che hai appena firmato la nostra condanna a morte! »  

 

-« Che cosa vuoi che m' importi!? Sono tutti pazzi! Se me la caverò lascerò questo mestiere! »  

 

-« Sei morto! Capisci cosa significa? Tradire Kenji è stata la tua ultima cretinata! E tu ci mandi direttamente all' obitorio! »  

 

 

 

Ryo si allontanò e raggiunse Tseng che si era messo anche lui in disparte. Divenire spettatore della disputa tra i tre uomini poteva dare i suoi frutti e avrebbero potuto conoscere due o tre cosette interessanti.  

 

-« Kenji non ce la farà passare liscia! Nessun uomo che ha fallito una sua missione è sopravvissuto a Kenji! Ma merda, dovresti saperlo! »  

 

-« Giustamente io cerco di salvarci la pelle. Morire per mano di Kenji o di City Hunter, non vedo la differenza! »  

 

-« Lo sapevo che prendere un novizio ci avrebbe fatto perdere... »  

 

-« Tenere alla vita, chiami questo essere novizio? »  

 

Ryo intervenne prima che i tre cretini non venissero alle mani strangolandosi da soli.  

 

-« Bene, ascoltate tutti e tre! Ho una proposta da farvi. Non mi ripeterò quindi ascoltatemi con attenzione. Non voglio sapere chi siete con esattezza, me ne frego altamente, senza offesa, eh! Ciò che voglio è rientrare in Giappone, Kenji o no. Quindi vi lascio andare, fate attenzione a non mettervi tra i miei piedi e siamo pari. »  

 

 

 

I tre uomini si guardarono sorpresi. Vivi? Alla fine sarebbero usciti da quella situazione in carne e ossa? Tre paia di occhi fissarono Ryo, questi stava tirando fuori la sua Magnum dalla cintura.  

 

-« Ben inteso, è fuori questione che rimettiate piede sul suolo giapponese e dovrete farvi piccoli piccoli per un po' di tempo altrimenti correte il rischio che il vostro Kenji, quest' orco mangiabambini dei miei coglioni, vi solletichi i piedi. E se mai vi dovessi ritrovare sulla mia strada... »  

 

Il clicchettio caratteristico della Python che si arma e la canna tenuta così vicina alle loro orbite li convinse immediatamente. Si guardarono un' ultima volta prima di scuotere energicamente la testa in segno di assenso. Ryo sorrise e fece segno a Tseng che poteva liberarli. Il vecchio Wu aggrottò le sopracciglia.  

 

-« Ne sei sicuro ragazzo mio? Non vuoi saperne di più? Non mi piace quest' idea di lasciarli andare in giro attorno alla mia casa e alla mia famiglia così. »  

 

-« Sanno molto bene che non ci guadagnerebbero niente... salvo forse una tomba. Non è vero ragazzi? » disse Ryo con il sorriso alle labbra, ma nondimeno con un pesante tono di minaccia.  

 

I tre uomini annuirono. Anche il loro capo aveva cambiato idea: la prospettiva di rimanere in vita l' aveva senza alcun dubbio convinto.  

 

 

 

 

 

Continua...  

 

 


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