Chapter 50 :: Capitolo 50

Published: 04-04-04 - Last update: 04-04-04

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Minh arrivò e spiegò loro che si era dato da fare affinché li ingaggiassero come camerieri, cosa che dispiacque fortemente a Ryo. Kaori gli impedì di proferire stupidità dandogli una gomitata tra le costole. Salutò Minh e lo ringraziò. Era intendente su quel battello e il suo aiuto era prezioso in quell' istante.  

Poi si voltarono verso i Wu. Minh baciò i suoi genitori e promise loro di chiamarli quando sarebbe rientrato affinché potessero vedersi un po' più a lungo.  

Kaori sentì una stretta al cuore. Quella famiglia che aveva dato loro così tanto senza aspettarsi niente in cambio, che aveva salvato Ryo accogliendolo con tanta generosità.. Non rifletté più e seguì il proprio istinto. Si precipitò tra le braccia di Shan-In. L' anziana donna sentì la gola serrarsi dolorosamente e prese la ragazza per le spalle.  

-« Grazie Shan-In, grazie per tutto ciò che avete fatto per noi. Voi... E'... »  

-« Sshh… Mi farete piangere. A me, una donna della mia età. »  

Shan-In asciugò la lacrima che le scendeva sulla guancia con il dorso della mano e sorrise. Kaori la baciò calorosamente.  

-« Non vi dimenticherò, Shan-In. Se avrete bisogno di qualsiasi cosa... »  

-« Lo so. »  

Kaori si distaccò da lei, abbassò la testa e si decise ad allontanarsi di qualche passo. Poi si voltò verso Tseng. Il vecchio la guardò teneramente. Anche lui si era molto attaccato a quei giovani. Tirò su col naso, ma si riprese velocemente. Aprì le braccia e la attese. Kaori si avvicinò e lo salutò allo stesso modo.  

-« Grazie Tseng. »  

Non poté aggiungere una sola parola di più, tanto si sentiva vincere dalle lacrime. Si staccò rapidamente per paura di lasciarsi invadere dal dispiacere e baciò per ultima Ana. La ragazza non aveva la stessa concezione delle cose e lasciò scendere liberamente le sue lacrime.  

Ryo che era rimasto in disparte si avvicinò allora a Kaori e le mise la mano sulla spalla, segno di partenza. Kaori indietreggiò e lasciò Ryo fare i suoi addii ad Ana.  

-« Diventerai una bella ragazza, credimi! »  

-« E a tutti quelli che mi infastidiranno darò una correzione come mi hai insegnato tu! » singhiozzò l' adolescente.  

Ryo le scompigliò i capelli poi si voltò verso Shan-In e le sorrise. Un sorriso improntato di una viva emozione e di una gratitudine senza nome.  

L' anziana donna gli prese la mano e la tenne nella sua un lungo momento. Il calore umano che se ne sprigionava lo turbò. Una sensazione che poteva apprezzare pienamente grazie a persone come i Wu e alla sua Kaori, un sentimento che pensava per sempre bandito dalla sua vita. E invece...  

-« Statevi bene Shan-In. Grazie di tutto... Forse non ve l' ho detto, ma siete senza dubbio una delle più belle donne che abbia mai visto. »  

Si chinò e depose un bacio sulla guancia dell' anziana donna. Lei carezzò con una mano consumata dagli anni le guance dell' uomo e gli sorrise.  

-« Non sei che un vile adulatore! Prenditi cura di te e della tua piccola donna. Sono io che devo ringraziarvi, era da tempo che non vedevo Tseng così felice. La perdita di nostro figlio e la nostra vita ritirata dal mondo esterno lo avevano inasprito. Ha ritrovato una seconda giovinezza grazie a voi. E questo non ha prezzo... »  

Una forma si avvicinò e tamburellò sulla schiena di Ryo.  

-« Ehi! Giovanotto! Non approfittarne troppo! »  

Shan-In si voltò verso suo marito e gli fece la linguaccia.  

-« Sta un po' zitto! Era da tempo che un bel giovane non mi baciava! »  

-« Vedrai se non sono più un giovane!! Aspetta solo che rientriamo a casa! »  

L' anziana donna rise di cuore ma si mise da parte per lasciare che suo marito e Ryo si salutassero, e si diresse verso sua nipote. I due uomini si guardarono, uno sguardo che diceva molto più di tutte le parole esistenti. Fedeli alle loro abitudini, riuscirono solamente a pronunciare delle stupidaggini insignificanti. Ma era solo un modo per esprimere il loro imbarazzo.  

-« Quando verrete a trovarci, vi farò fare una visitina guidata del quartiere più caldo di Tokyo. Eh Nonnino? »  

-« Lo spero bene, giovanotto! »  

Un breve silenzio si instaurò tra di loro e riuscirono a scambiarsi solo una stretta di mano significativa.  

-« Buona fortuna Figliolo. »  

-« Grazie Nonno. »  

Poi Ryo sentì che l' ora era arrivata. Raggiunse Kaori e seguirono Minh sul battello.  

-« Seguitemi. Vi ho tenuto una stanza. Mi dispiace, ma ho potuto prendervi solo facendovi fare il ruolo di camerieri. Il battello è stato noleggiato per una grande festa. Partirà questa notte. Avete fatto bene a venire in anticipo, è possibile che si parta molto prima dell' ora stabilita. »  

Ma Kaori lo ascoltava a metà. Lo interruppe.  

-« Avete dei genitori formidabili. Dovete essere fiero di loro. »  

Ryo, che aveva notato che Minh non era così entusiasta, lo guardò, curioso di vedere la sua reazione. Quest' ultimo tossicchiò e osservò Kaori, sorpreso.  

-« Beh, non li vedo spesso. Sono così casalinghi! »  

-« Sono così generosi e gentili. Spero che apprezziate la vostra fortuna. »  

Nessuna animosità nelle parole di Kaori, solo dei semplici fatti che lasciarono Minh stupefatto. Aggrottò le sopracciglia e, imbarazzato, spolverò la sua giacca con il dorso della mano per darsi del contegno.  

-« Ehm... sì… Certo. »  

Ma la franchezza e la spontaneità della ragazza, una sconosciuta, gli fece sentire la coscienza sporca e si ripromise di richiamare i suoi genitori molto prima del previsto.  

Dopo di ciò, salì a bordo del battello e si arrampicò sul ponte principale. Una nave traghetto imponente che navigava tra la Cina ed il Giappone secondo i capricci della gente ricca che la noleggiava per l' occasione.  

Kaori si fermò e si appoggiò all' impavesata . Il braccio sollevato salutò ancora e ancora la famiglia Wu che era rimasta sull' imbarcadero.  

Shan-In, Tseng e Ana li videro e ritornarono loro il gesto.  

-« Sniff… »  

-« Andiamo, non piangere Shan-In. »  

-« Scusami, è più forte di me. »  

-« Ti... ti capisco. »  

-« Anche tu?? »  

-« Assolutamente no! E'... mi è andata della polvere nell' occhio. Con tutto questo via-vai e questa città... »  

Tseng brontolò ancora due o tre parole, poi, vedendo che non serviva più a niente restare, si schiarì la gola e riprese con più forza.  

-« Bene, forza ragazze! Credevo che Ana volesse fare qualche compera. Dobbiamo trovare un hotel per la notte. »  

Mano nella mano la famiglia Wu, dopo un ultimo sguardo verso il battello, girò i tacchi e si allontanò.  

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