Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 49 :: Capitolo 49

Published: 04-04-04 - Last update: 04-04-04

 


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Passò un' ora scarsa, e la famiglia Wu, così come l' equipe di City Hunter, si mise in strada. Shan-In aveva insistito perché Kaori tenesse il kimono, adducendo a pretesto che non sarebbe interessato a nessuno, e che Ana pensava che quel tipo di abbigliamento fosse troppo antiquato per lei. Kaori accettò con gioia e un gran numero di ringraziamenti. Ryo chiese un ultimo favore: telefonare a Mick.  

 

Seguito da Kaori, prese la cornetta e chiamò direttamente a casa sua, non facendosi troppe illusioni sul fatto che l' americano non fosse ancora da loro. Dopo qualche squillo infruttuoso, sentì finalmente la voce del suo amico. Sembrava estremamente stanco.  

 

-« Ciao Mick. Ancora a casa mia, si direbbe!! »  

 

-« Ciao Ryo, anche a me fa piacere sentirti! »  

 

-« Non ho molto tempo, chiamo solo per dirti che torniamo a casa. »  

 

-« Era ora, abbiamo avuto qualche guaio qui. »  

 

-« Di che genere? »  

 

-« Saeko… è all' ospedale... coma. »  

 

-« COSA?!! »  

 

-« Un' esplosione. Troppo pericoloso spiegarti adesso. La sorvegliamo alternandoci con Reika e Umi. Per di più... Monica resta introvabile... Spero che non ci metterai molto a rientrare, ho l' impressione che, da non molto tempo, qualcosa minacci di caderci sulla testa. »  

 

-« Beh, il battello ci metterà due giorni prima di raggiungere il Giappone. »  

 

-« Troppo tempo! Qual' è l' itinerario del battello? »  

 

Il tono e la fretta di Mick preoccuparono molto Ryo che chiese a Kaori di cercare Tseng il più velocemente possibile. Quando questi accorse, Ryo gli chiese tutte le informazioni riguardo al tragitto del battello. Il vecchio prese allora una cartina e mostrò il cammino che avrebbe seguito la nave. Seguendo le spiegazioni di Tseng, Ryo ne mise a conoscenza Mick, che non tardò un secondo prima di rispondergli.  

 

-« Vi verrò a prendere con una navetta espressa una volta che attraverserete le acque territoriali della Cina e del Taïwan. Avvertirò Miki e Falco. »  

 

Dopo le ultime messe a punto, Ryo riattaccò e mise Kaori a conoscenza della cattiva notizia. Sconvolta, una lacrima cominciò a imperlarle l' angolo dell' occhio e balbettò:  

 

-« Perché? Che cosa sta succedendo? Monica, tu, e adesso Saeko... »  

 

-« Non lo so Kaori. Ma una cosa è certa. City Hunter è ancora in vita e gliela faremo pagare. »  

 

Sollevandole la testa con un dito, la guardò teneramente e le fece un occhiolino che voleva essere rassicurante. Gli occhi appannati, lei si sforzò a rispondere al suo sorriso, ma una lacrima le scese sulla guancia. Con il pollice lui la tolse delicatamente e asciugò la traccia umida che aveva lasciato. Si chinò un po' di più, prese il viso di Kaori tra le mani e depose amorosamente un bacio sulle sue labbra socchiuse.  

 

Poi, la avvolse d' un braccio protettore e con l' altra mano afferrò la loro borsa da viaggio.  

 

-« Forza! Si torna a casa. »  

 

 

 

Scesero le scale e seguirono la famiglia Wu all' estremità del tulou, di fronte alla porta principale. Tseng aprì una porta scorrevole ed entrarono in una sorta di garage in cui tronava una vecchia macchina fuoristrada degli anni quaranta. Con un braccio inglobò tutta la stanza mostrando il suo piccolo tesoro ai suoi compagni, fiero di quel piccolo bijou. Davanti alle loro facce avvilite aggiunse con un aria un po' fredda.  

 

-« Lo so che non sembra molto nuova, ma non la utilizziamo spesso, quindi penso che sosterrà lo shock. »  

 

-« E' vecchia quanto te questa macchina, Nonno! »  

 

-« Ana! Non essere così irrispettosa! » replicò Shan-In.  

 

-« Ascolta tua nonna, piccola sfrontata. Quante volte devo ripetertelo, io non sono vecchio! »  

 

-« Riguardo a questo non ha tutti torti... »  

 

-« Shan-In!! »  

 

I giochi verbali incessanti di quella famiglia ebbero la meglio sull' inquietudine di Kaori. Anche Ryo, molto preoccupato da quello che gli aveva detto Mick, non riuscì a reprimere un sorriso. Il loro obbiettivo per il momento era raggiungere il Giappone al più presto, di tutto il resto se ne sarebbero occupati dopo, con l' aiuto dei loro amici sweeper.  

 

Presero posto sulla jeep e Tseng, col pugno sollevato, urlò:  

 

-« In marcia!!! »  

 

Il motore tossicchiò un po' ma, con gran stupore di tutti, la macchina si avviò facilmente e poterono partire, direzione Xiamen.  

 

 

 

Il vecchio Wu se la godeva un mondo nelle accelerazioni, provocando la collera di Shan-In ogni volta che si divertiva a prendere tutte le buche. La fortezza Hakka sembrava trovarsi molto lontana dalla città, ma la distanza aveva poca importanza. Il problema maggiore era la strada, che si riassumeva in sentieri accidentati e scoscesi.  

 

Arrivati in città, fecero rifornimento alla macchina e ripartirono immediatamente. Ana era affascinata di andare a Fuzhou e parlava con Shan-In delle compere che avrebbe potuto farvi mentre Tseng borbottava strane cose sul fatto che la città diventava soffocante.  

 

Viaggiarono per più di quattro ore prima di raggiungere la città portuaria di Fuzhou. Si accordarono solo una pausa quando i ruoli si invertirono: Shan-In, esasperata dalla condotta brutale di suo marito finì per prendere il volante, e Ana parlava adesso con suo nonno di tutte le tecniche di combattimento che avrebbe potuto perfezionare.  

 

Fuzhou era una città costiera, capitale provinciale del Fujian. Le costruzioni costeggiavano i templi e la natura sembrava in pace con quel miscuglio che tuttavia stonava con essa. La cacofonia dei motori e dei clacson si mescolava al brusio del via-vai incessante dei numerosi passanti.  

 

Tutto il paesaggio strideva con il benessere provato al tulou dei Wu. Una città che non aveva nulla da invidiare a Shinjuku.  

 

Si diressero direttamente verso il porto e parcheggiarono la macchina vicino al battello accostato.  

 

Appena Shan-In scese dalla macchina, si precipitò verso suo figlio. Un giovane di una trentina d' anni che non rispose con lo stesso entusiasmo, imbarazzato di essere disturbato in quel modo nel suo lavoro. Sembrava freddo e distante, ma ugualmente felice di ritrovare i suoi genitori.  

 

Dopo qualche bella parola e le presentazioni, la famiglia Wu, Kaori e Ryo decisero di tornare più tardi, al calare della notte. Questi ultimi proposero, a guisa di ringraziamento, di invitarli in un ristorante.  

 

La giornata finì nella gioia e nel buonumore. Ciascuno di loro sapeva perfettamente che sarebbe stata sicuramente una serata di addio, ma nessuno proferì parola in quel senso.  

 

 

 

Durante la strada di ritorno Kaori lanciò un' occhiata al suo partner e si domandò se sognava o se il suo incidente avesse avuto ragione sulla sua sanità mentale. Non aveva una sola volta ritirato il braccio dalla sua spalla e, adesso, la teneva fermamente contro di sé. Mai si era comportato in quel modo, così tenero, così appassionato e... innamorato. All' evocazione di quella parola sentì il suo cuore gonfiarsi di gioia.  

 

Ryo, sentendosi osservato, abbassò gli occhi e incrociò il suo sguardo.  

 

-« Qualcosa non va? »  

 

-« No, niente affatto. » sbuffò la ragazza.  

 

Mossa dal desiderio di comunicargli il suo affetto in cambio, prese il suo viso con una mano e l' attirò verso di sé. Lo baciò sulla guancia, proprio sull' angolo della bocca, avendo paura di provocare qualche sentimento libidinoso se avesse osato dargli un bacio un po' più carnale. Stupito Ryo si allontanò e le chiese:  

 

-« Sicura che che stai bene?? »  

 

-« Non ho il diritto di baciarti? »  

 

La domanda le sembrò talmente stupida che arrossì leggermente, ma sfidò il suo sguardo volendo assolutamente una risposta.  

 

Ryo sembrava imbarazzato.  

 

-« Sì, no… insomma… Sì, certo…ma non davanti a tutti!! »  

 

Kaori si mise una mano davanti la bocca, impedendosi di ridere. Poi, cosciente che stavano arrivando davanti al battello, sentì che era venuto il momento di dire addio a quella famiglia così accattivante.  

 

 

 


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