Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 51 :: Capitolo 51

Published: 04-04-04 - Last update: 04-04-04

 


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Minh li guidò fino a loro camera. Piuttosto stretta, conteneva solo una stanza con un letto e un tavolino, ma aveva il vantaggio di avere una sala da bagno indipendente. Un oblò lasciava filtrare i primi raggi della Luna e i riflessi dell' Oceano.  

 

Il figlio dei Wu lasciò loro gli abiti da camerieri e spiegò che il servizio avrebbe avuto inizio tra qualche minuto. Kaori lo ringraziò calorosamente. Quanto a Ryo, questi non faceva attenzione a quello che diceva Minh, tutto assorbito da ciò che vedeva: uno ed un solo letto.  

 

Istintivamente il suo viso si piegò in un ghigno familiare. Non sapeva che farsene del fare il cameriere per ricchissimi borghesi di tutti i generi, di già la sua immaginazione vagabondava al filo dei suoi pensieri salaci. Quando Minh prese congedo, Ryo aveva stampata in faccia un' aria raggiante e strinse vigorosamente la mano del giovane intendente, con grande stupore di Kaori.  

 

-« Grazie molte, Minh!! »  

 

-« Ma…ehm …di niente. »  

 

Il giovane Wu richiuse la porta dietro di sé pensando che i suoi genitori avevano sicuramente una buona ragione per aiutare quel genere di persone. La ragazza sembrava affascinante, ma l' uomo che l' accompagnava aveva degli atteggiamenti strani. Non si soffermò oltre su quella coppia, aveva deciso di chiamare i suoi genitori, e questa volta lo avrebbe fatto. Ne avrebbe approfittato per far loro qualche domanda nei loro riguardi. Si tirò la manica, stirò una piega immaginaria sul risvolto del colletto, e se ne andò con passo sicuro. Il dovere lo chiamava e prevedeva una notte faticosa.  

 

 

 

Kaori posò la borsa sul tavolino e prese l' abito da cameriera. Quando lo dispiegò una smorfia le torse il viso.  

 

-« No, ma l' hai visto?!! La parte di sopra non lascia spazio all' immaginazione! »  

 

Composto di una camicia bianca, leggermente trasparente, e di una gonna-grembiule troppo corta per i suoi gusti, l' abito sembrava molto più adatto a una cameriera dei cabaret. Ryo salivava abbondantemente rappresentandosi la sua Kaori in quella gonna aderente a meraviglia. Vedendo che lei non condivideva decisamente i suoi sentimenti, tentò un diversivo per deriderla un po'.  

 

-« Ti sentiresti sicuramente più a tuo agio con i miei. »  

 

L' osservazione a doppio senso di Ryo non piacque affatto alla sua partner che lo fucilò con lo sguardo.  

 

-« Come? Osi insinuare che starei meglio con quegli abiti da cameriere? »  

 

L’ apparizione del martello dissuase Ryo dal continuare il suo piccolo gioco. Anni di punzecchiature di tutti i tipi riguardo all' aspetto androgino di Kaori non si cancellavano così facilmente...  

 

 

 

Sentirono dei passi sul ponte e qualcuno bussò alla loro porta, segno che c' era bisogno di loro. Per il momento erano obbligati a giocare quel ruolo di camerieri. Non volendo fare storie, si vestirono rapidamente e uscirono dalla stanza.  

 

Vestito semplicemente di una t-shirt immacolata e di un pantalone bianco, era molto più facile per Ryo sentirsi a suo agio. Non di meno gli veniva difficile contenere i suoi ardori di fronte ad una Kaori molto sexy. Il suo lato innocente strideva con l' abito provocante, ma rinforzava molto di più il suo aspetto ammaliante. Le dita di Ryo si agitarono in tutti i sensi e si avvicinarono pericolosamente alla sua bella. Un colpetto sul dorso della mano lo calmò per un breve momento.  

 

-« Non è il momento di fare il perverso! Abbiamo del lavoro. »  

 

-« Tu e la tua ossessione per il lavoro... » sospirò Ryo, offeso e frustrato.  

 

La seguì però nel dedalo di corridoi e, attraverso una scala, salirono sul ponte principale. Una cinquantina di uomini e di donne elegantemente vestiti ridevano, danzando e bevendo. Decine di tavoli debordavano di pietanze e di alcool di tutti i tipi e Ryo ne approfittò per sgraffignare qua e là qualche fuori programma. Incrociarono Minh che, alla vista di un Ryo curvo, la bocca piena di cibo, si spaventò. Li portò in un angolo e cominciò a far loro la morale.  

 

-« Ma volete restare tranquilli!! Non è mica una fiera questa! »  

 

Kaori non comprese bene dove volesse arrivare e si voltò verso Ryo, unico responsabile plausibile. Con una manata lo spinse:  

 

-« Ryo!! Ma cosa fai?? Vuoi farci notare?! »  

 

-« Ma sc' ho fame, n' è cohlpa mia! » rispose lui, la coda di un gamberetto che gli sporgeva dalla bocca.  

 

Minh non tergirversò oltre e li trascinò nella cucina. Ryo era soddisfattissimo, molto di meno lo era Kaori, che doveva quindi lavare i piatti. Si bisticciarono ancora due o tre volte, soprattutto perché Ryo mangiava più canapè(*) di quanti ne sistemasse sui piatti.  

 

 

 

La serata era già inoltrata quando sentirono il battello mollare gli ormeggi. Kaori, che aveva ancora sorpreso il suo partner in flagrante delitto nel furto dei granchi farciti, abbandonò l' idea di infilargli la testa nel forno. Il fischio del battello annunciava il loro vicino ritorno nel loro paese, la loro città, la loro casa. Si sentiva sollevata. Nonostante niente fosse ancora risolto riguardo l' affare che li aveva portati fino a lì, il suo bisogno di rivedere la terra natale si fece più forte. Si lasciò sfuggire un lungo sospiro.  

 

-« Sharemo preshto a casha noshtra. » mormorò Ryo tra un boccone e l' altro.  

 

Kaori lo guardò e con occhi scintillanti e approvò energicamente.  

 

-« Sì, a casa nostra. »  

 

Su un colpo di testa, Ryo inghiottì difficilmente il suo boccone troppo grosso e prese Kaori per mano. Il battello se ne andava, adesso dovevano solo aspettare che Mick li raggiungesse nel primo mattino. Aveva certamente altre cose da fare piuttosto che restare in quella cucina. Soprattutto per il fatto che Kaori era troppo appetitosa in quella minigonna. Aveva trattenuto troppo la sua libido fino a quel momento.  

 

Kaori, gli occhi spalancati, non capiva l' atteggiamento improvviso del suo partner, ma neanche lei aveva affatto voglia di passare tutta la notte ad asciugare tonnellate di bicchieri e di piatti. Lui la trascinò verso la loro stanza. Lungo la strada sentirono la musica e le risate che venivano dal ponte principale. Apparentemente la festa proseguiva bene ed alcuni invitati erano ben più che alticci.  

 

Alla svolta del corridoio incrociarono un uomo sulla cinquantina, molto compassato, ma che nonostante tutto teneva in mano un bicchiere di champagne. Con l' altra si teneva fermamente alla ringhiera delle scale. Era facile accorgersi che non riusciva a tenersi in piedi senza un aiuto esterno.  

 

Quando Kaori passò vicino a lui, questi lasciò cadere il bicchiere e afferrò il braccio della ragazza. Proferì quindi poche frasi al limite dell' incomprensibile.  

 

-« Il bicchiere! Raccoglietelo ragazzo, vi prego... e voi, bella gonnella, siete proprio come piacciono a me. Hips! »  

 

L’ ubriaco attirò Kaori verso di sé e tentò di darle un bacio. Quest' ultima, fedele a sé stessa, vide rosso e lo schiaffeggiò violentemente. Quello girò un momento su sé stesso prima di baciare il muro. Ryo sghignazzò e controllò la sua voglia di strangolare l' individuo in questione. Ma quest' ultimo si voltò di nuovo velocemente, gli occhi molto rossi, ed esclamò:  

 

-« Esattamente come piacciono a me! »  

 

-« Decisamente Kaori, non sei affatto fortunata, ecco che attiri i masochisti adesso! »  

 

-« Non ti ci mettere anche tu! »  

 

Le mani sui fianchi, Kaori fulminava mentre Ryo apprezzava lo spettacolo. Il lato diabolico della sua partner che risorgeva in quel momento lo eccitava, tanto più che, per una volta, non era lui che si sarebbe preso 340 tonnellate sul cranio.  

 

L' incantesimo si dissolse quando l' uomo, ubriaco fradicio, si avvicinò alla coppia barcollando e tese loro un mazzetto di bigliettoni impressionante.  

 

-« Penso che sia sufficiente per la notte. Eh bellezza? »  

 

Il sorriso che sfoggiava Ryo si cancellò immediatamente. Kaori non ebbe il tempo di replicare. Vide una mano tuffarsi sull' uomo e serrargli il collo. Con le gambe che non toccavano più terra, quest' ultimo si dimenava da tutte le parti, spaventato. Il viso di Ryo non tradiva alcuna emozione, ma ciò che gli disse fece smaltire immediatamente la sbornia all' ubriaco.  

 

-« La mia donna non è in vendita! Una parola di più in questo senso e ti giuro che non potrai più fare le capriole con nessun' altra donna! »  

 

La minaccia risuonò pesante e l' uomo lo pregò di lasciarlo.  

 

-« Sì... sì... Vi supplico, non mi fate del male. Volevo solo divertirmi un po' e... »  

 

E cadde duramente al suolo quando Ryo allentò la pressione delle sue dita. Strisciando per qualche metro, il cinquantenne tagliò la corda, ma si prese uno speciale « Anti-perverso » che lo tramortì immediatamente.  

 

Kaori si sbatté le mani, contenta di sé.  

 

-« Ma insomma! »  

 

Poi prese la mano di Ryo e gli sorrise. Un sorriso ammaliante che lo calmò subito. Raggiante e felice che avesse preso le sue difese in tali circostanze, era perfettamente cosciente che, per la seconda volta, l' aveva denominata come "la sua donna".  

 

 

 

 

 

Continua...  

 

(*)- canapè: preparazione culinaria consistente di fettine di pane senza crosta, tagliate in forme diverse (anche fritte nel burro o abbrustolite) e variamente guarnite. 

 


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