Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 53 :: Capitolo 53

Published: 17-04-04 - Last update: 17-04-04

 


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Ryo dormì poco quella notte, ma di un sonno profondo come mai ne aveva potuto profittare. Stringere Kaori tra le braccia bastava a renderlo sereno e a apprezzare un riposo di cui la sua vita lo privava da sempre.  

 

Alzò un occhio, si stirò e si accorse che la sua bella addormentata, raggomitolata vicino a lui, dormiva ancora profondamente. Alla sua vista un sorriso gli schiarì il viso. Rappresentava così tanto ai suoi occhi. Avrebbe potuto coprirla così con gli occhi per un tempo incalcolabile, ma sentì che sua libido si risvegliava, insaziabile. Volendo lasciarle un po' di respiro decise di uscire dal letto. Si mise a sedere, non senza deporre sulla fronte della sua compagna un bacio pieno di promesse. Kaori si mosse e mise in mostra un sorriso angelico. Le scostò una ciocca ribelle e si alzò, brontolando contro il suo *mokkori* che teneva una forma olimpionica...  

 

Respirare l' aria buona di quella nuova giornata che si annunciava radiosa, approfittare della solitudine per fissare la meravigliosa notte che avevano passato e fumare una sigaretta erano le sue prime priorità.  

 

Fece una doccia veloce e si vestì. Poi uscì dalla cabina, alle labbra un sorriso continuo che non voleva sparire.  

 

 

 

Regnava sul battello un silenzio totale. Solo il rumore dell' acqua e del motore si facevano sentire, discretamente.  

 

Ryo si recò fino a poppa e dopo qualche esercizio di stiramento, si appoggiò al parapetto e si accese una sigaretta. Attraverso il fumo che se ne sprigionava, poteva discernere le poche stelle ribelli che resistevano valorosamente ai primi raggi del sole. L' aurora prendeva posto scacciando la Luna e i suoi servitori, presto il Sole avrebbe preso il potere.  

 

Il suo istinto, sempre in agguato, sentì una forma muoversi dietro di lui, ma non sobbalzò quando una mano si posò sulla sua spalla.  

 

-« Già in piedi? » gli disse Kaori con voce ancora assonnata.  

 

-« Ti stupisce? » gli rispose lui ridendo dolcemente.  

 

-« Un po' sì! Dormito bene? … »  

 

-« Come un bebé! »  

 

Ryo lanciò lontano la cicca della sigaretta che si spense immediatamente sotto la massa d' acqua dell' oceano e si voltò verso Kaori. Meccanicamente e nel modo più naturale del mondo si chinò e la baciò. Quest' ultima, ancora un po' intimidita da tutti questi cambiamenti di comportamento, sentì le proprie guance imporporarsi leggermente, ma il suo imbarazzo non era più così manifesto. Si avvicinò al bordo e si posizionò a suo fianco. Il profumo di quel paesaggio marittimo le riempì i polmoni e inspirò a grandi boccate per gustarne tutti i sapori.  

 

Una leggera brezza si insinuava tra i suoi capelli. Sorrideva a quel nuovo giorno, al mondo intero.  

 

Ryo si mise dietro di lei e la chiuse in una morsa di carne e di muscoli. Kaori poggiò la testa sul suo braccio e restarono così dei lunghi minuti senza che nessuno pronunciasse parola. Avevano entrambi la sensazione di essere unici, soli al mondo e approfittarono del levarsi del sole.  

 

I primi raggi illuminavano di già l' orizzonte, miriadi di diamanti scintillavano sulla superficie dell' acqua, e il cielo prendeva dei toni pastello. L' alba si installava progressivamente e cominciarono a sentirsi dei mormorii dall' altro lato del battello, prova di un' esistenza umana a parte la loro.  

 

 

 

Mentre Ryo approfittava dell' istante presente e dell' odore di shampoo di Kaori, quest' ultima rimuginava i momenti unici di quella notte. L' ultima barriera che separava quei due esseri era caduta, e per la prima volta nella sua vita era stata amata corpo e anima da un uomo. Senza che potesse farci niente un leggero brivido le percorse la spina dorsale al ricordo del loro amplesso passionale.  

 

-« Hai freddo? »  

 

-« No… no grazie... Ryo? »  

 

-« Sì? »  

 

Kaori non sapeva come abbordare l' argomento, la sua inesperienza riprendeva il sopravvento e la mancanza di fiducia in sé stessa la tradiva ancora una volta. Nonostante tutto, fedele a sé stessa, gli chiese a bruciapelo:  

 

-« E'… è sempre così? »  

 

La sua frase morì in un sussurro. Ryo, stupito, sollevò un sopracciglio interrogatorio. Di cosa stava parlando? Immaginando che parlasse del loro incontro amoroso, si impedì di ridere apertamente. Di certo si sarebbe preso una martellata mostruosa, avrebbe pensato sicuramente che si burlava di lei.  

 

Inoltre era normale che si facesse quelle domande in quell' istante. L' innocenza di quella ragazza era inesauribile.  

 

La strinse un po' di più contro di sé, prodigando così tenerezza e conforto. Nondimeno, desiderando sdrammatizzare la situazione, le rispose con tono scherzoso.  

 

-« Non per niente mi chiamano lo Stallone di Shinjuku! »  

 

-« Non parlavo di questo... Razza di presuntuoso!! »  

 

Kaori si distese immediatamente, sapendo perfettamente che Ryo cercava di metterla a suo agio. Ma quest' ultimo si sentì punto sul vivo dalla sua risposta. Mettere in dubbio le sue capacità sessuali non era di certo il suo soggetto di scherzi preferito.  

 

-« Come? Presuntuoso? Io? Anni di erezioni senza limite, esercizi regolari e quotidiani per mantenere la forma e tu osi dire che... »  

 

Kaori si voltò rapidamente e ingoiò le sue ultime parole con un bacio. L' effetto fu immediato, si fermò di botto, ma continuava a tenere le sopracciglia aggrottate, offeso. Lei si mise la mano davanti alla bocca, ma non poté reprimere la sua risata. Ryo incrociò le braccia sul petto e alzò la testa con disdegno.  

 

-« Tssss …. Non vedo cosa ci sia di divertente! Nessuno si è mai lamentato delle mie prestazioni! »  

 

Kaori sentì che il momento di ridere era finito. Una libellula le cadde in pieno sulla testa. Pensando interiormente che i ruoli si fossero invertiti e che adesso era lei che doveva rassicurarlo su quel punto, gli prese il braccio e lo guardò negli occhi.  

 

-« Non ho mai detto questo. Mi chiedevo se... se non avessi sognato quelle stelle e quella pienezza totale... »  

 

Confessando in quel modo, allo stesso tempo, la sua assenza totale di riferimenti e i suoi desideri appagati, arrossì e abbassò la testa.  

 

Ryo smise subito le sue infantilità e cambiò espressione. Prese il suo viso delicatamente tra le mani e le posò un bacio languoroso sulle labbra. Quando, senza fiato, dovettero allontanarsi l' uno dall' altro, le fece un occhiolino.  

 

-« Credimi, non hai sognato. Io le ho viste... E tu ne vedrai altre... »  

 

La fine della frase fu sottolineata da un sorriso in tralice che la diceva lunga sul suo modo di pensare.  

 

 

 

Dei passi sulle scale li sorpresero. Un marinaio, che tentava di abbottonarsi i bottoni della giacca in modo corretto, correva in direzione delle cucine.  

 

Occupato com' era a mettersi al lavoro, non fece attenzione a loro.  

 

Ryo recuperò le sue facoltà mentali e pensò contemporaneamente che sarebbe stato inappropriato saltare subito su Kaori. Approfittando di quell' intervallo, cercò di mettere fine a quella conversazione. Confidando sul fatto che avrebbe potuto, con tutta tranquillità, assaporare ancora e ancora le carezze che le avrebbe prodigato nell' intimità di casa loro, riprese le sue vecchie abitudini.  

 

Le sue mani discesero lungo la sua vita e si persero nel suo fondoschiena e sulla rotondità delle natiche.  

 

-« Ryo!! Cosa fai? Potrebbe venire qualcuno... »  

 

-« Va bene… va bene… Non è divertente… Beh andiamo, ho fame! »  

 

-« Hai un appetito da orco! »  

 

-« E sei proprio tu che lo dici?? »  

 

-« Cosa?! Cosa vorresti dire? »  

 

-« Che non sono il solo a mangiare come quattro! »  

 

-« Ti faccio vedere io!!?? »  

 

 

 

Si diressero verso le cucine continuando a bisticciarsi. Sgraffignarono del cibo e si abbuffarono di soppiatto.  

 

Il battello circoscriveva ormai Taïwan e da lì ad un ora Mick sarebbe venuto a prenderli. Si presero quindi tutto il tempo per riempirsi lo stomaco.  

 

Il via-vai del personale si amplificava di minuto in minuto. I ricconi e le loro mogli non si sarebbero svegliati prima di molto tempo, ma già i camerieri preparavano le loro future voglie. I macchinisti e l' equipaggio si burlavano apertamente dei borghesi addormentati, ma furono presto ripresi dall' intendente. In breve, la vita riprendeva il suo corso.  

 

 


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