Chapter 69 :: Capitolo 69

Published: 03-05-04 - Last update: 03-05-04

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La giornata volgeva al termine e, per quanto faticosa fosse stata, tutti erano contenti di apprezzare quel momento. Saeko sarebbe uscita da lì a poco tempo. Kaori era riuscita a convincersi che aveva fatto solo il suo lavoro e il fatto che Mick la sostenesse in quel senso la tranquillizzava. Falco, fedele a sé stesso, restava silenzioso, ma sembrava frustrato di non aver partecipato all' azione un po' di più. Mick ripeteva continuamente con voce squillante che, nonostante l' ospitalità unica di Kaori, era contentissimo di tornare con la sua piccola donna nel suo appartamento. Solo Ryo teneva un viso chiuso e, anche quando Mick lo accusò di essere stato un ospite dei più detestabili, mantenne il silenzio.  

Mentre tutti raccontavano ancora quella storia, si allontanò di nascosto ed uscì a prendere aria. Al crepuscolo, le ultime luci del sole si riflettevano nel giardino scintillante, Ryo tentava di fare il punto della situazione e di riflettere posatamente. L' incidente aereo, il suo soggiorno in Cina, la risurrezione del suo passato di fronte a Monica e a Kenji, lo sviluppo finale... Molti avvenimenti che aveva dovuto gestire in pochi giorni.  

E tuttavia, a catturare la sua attenzione non era tanto il fatto che, ancora per una mezza dozzina di volte, per poco non era morto; la morte rasentava il suo quotidiano da così tanto tempo che ci aveva fatto l' abitudine. Ciò che lo turbava di più era che, in tutte le occasioni, un solo viso gli permetteva di farcela. Vi era una sola persona sulla Terra che gli bastava. Un solo essere che contava. Una e una sola donna. Kaori.  

Avevano fatto un passo avanti ed erano diventati amanti. Una relazione sperata da talmente tanto tempo. Una fusione del corpo e dell' anima.  

Mentre il suo spirito vagabondava in balia alle sue fantasticherie, Ryo si accese una sigaretta. Avanzando nel giardino senza una destinazione precisa, si accorse che i suoi piedi lo avevano condotto sul bordo del bacino. In regola generale, non amava affatto sondare sé stesso e analizzare il proprio comportamento, ma quella sera si sentiva diverso.  

Si sedette su una roccia e sorprese il proprio riflesso. Che ne era stato del killer a pagamento implacabile di solo dieci anni fa? Non c' era bisogno di meditare a questa domanda, aveva già la risposta, e questo da quando quella donna era entrata nella sua vita. Lei, che gli era divenuta indispensabile durante tutti quegli anni. Lei rappresentava tutto ciò di cui aveva bisogno: equilibrio, dolcezza, innocenza... Una famiglia... Il cuore cominciò a battergli freneticamente a quel pensiero.  

Schiacciò la sigaretta. Aveva voglia di tornare a casa sua e di gustare pienamente quel riposo ben meritato.  

Rientrò dal Professore e andò a cercare la sua metà. La trovò in piena discussione con Miki. Si avvicinò dolcemente, cosciente che forse non gli aveva ancora perdonato le sue disattenzioni. Con una pressione sulla spalla captò la sua attenzione e le chiese semplicemente se potevano rientrare.  

Kaori continuava a provare una certa amarezza nei suoi confronti dopo il suo colpo di teatro magistrale, ma non gli serbava rancore. Le punzecchiature di Ryo erano diventate un' abitudine, di certo difficile da gestire qualche volta, ma erano il suo quotidiano. Per lei, i loro sentimenti prevalevano sulle parole e se ne accontentava, anche se Ryo ne abusava largamente.  

Dopo aver salutato i loro amici presero la loro macchina e rientrarono a casa loro.  

Il tragitto fu silenzioso. Kaori si sentiva svuotare della tensione di quegli ultimi giorni, e la fatica accumulata cominciava a farsi pesante.  

Sonnecchiando a metà, osservava sfilare il paesaggio con indifferenza.  

Quando parcheggiarono Ryo le chiese un ultimo sforzo. Infatti, anche se inizialmente il loro obiettivo era non farsi localizzare, il sospetto che qualche guardia potesse essere ancora in agguato gli girava per la mente.  

-« Rientra a casa, mi vado ad occupare di quelli che restano. »  

-« OK. »  

Non si fece pregare più a lungo e salì direttamente all' appartamento.  

***  

Due uomini, di cui uno con un binocolo in mano, si diedero da fare quando li videro scendere dalla macchina. Uno dei due si affrettò a prendere il suo telefono e a comunicare le sue preziose informazioni al suo superiore.  

-« Non lo vedo più! » lo informò quello che teneva il binocolo.  

-« Hallo? Hallo???? Non risponde nessuno... Che cazzo sta facendo? »  

-« A quest' ora il vostro capo dovrebbe essere già in prigione. »  

I due uomini si voltarono quando sentirono il grande City Hunter che si trovava proprio dietro di loro, con le mani in tasca e indirizzando loro un sorriso pieno di sottointesi.  

Presi dal panico i due scagnozzi di Kenji non chiesero ulteriori spiegazioni. Se quest' ultimo non era più un pericolo per loro, non c' era più ragione che rischiassero le loro vite. Mettendosi le gambe in spalla fuggirono sotto gli occhi divertiti di Ryo che rientrò a casa sua fischiettando gaiamente.  

***  

Ritrovò Kaori in procinto di preparare un rapido pasto. Cenarono con avidità rendendosi conto che non avevano mangiato niente da colazione. Poi la ragazza cominciò a sparecchiare la tavola. Ryo si alzò e si diresse dritto verso di lei. Prendendola per la vita la fece voltare e la baciò richiedendo così il suo dessert personalizzato. Le braccia cariche di stoviglie, Kaori perse l' equilibrio, inciampò e i piatti caddero a terra.  

-« Oh no….. »  

-« Non fa niente. Lascia stare... Ah no, gia fatto. »  

-« Potresti aiutarmi invece di fare lo scaltro! »  

Ma vedendo Kaori chinata per raccogliere i frammenti non poté impedire alla sua libido di tornare in superficie. L' aria lubrica, si avvicinò e lasciò le proprie mani andare a zonzo sul corpo della sua compagna.  

Aveva voglia di scoprire ancora una volta quella graziosa figura, carezzare i minimi recessi della sua pelle, cercare ancora e ancora le zone più sensibili, sentirla vibrare. La passione che lo animava sorpassò i suoi più folli fantasmi. La spinse contro il muro e aderì alle sue forme con bramosia.  

Kaori, sorpresa da quel contatto così improvviso lasciò ancora una volta quello che aveva raccolto. Il rumore del vetro che si rompeva la richiamò alla realtà. Ansimante, i capelli un po' in disordine, si liberò dolcemente dall' abbracciò così passionale del suo partner. Sospirò di irritazione, ma non si arrabbiò affatto. Col sorriso alle labbra lo spinse fuori.  

-« Forza dai, fila da questa cucina che finisco di spazzare!! »  

Deluso, Ryo si accontentò di un bacino ed uscì dalla cucina, l' aria infelice. Decise di uscire a prendere un po' d' aria e si diresse direttamente sul tetto. Respirare l' aria fresca forse avrebbe calmato il suo mokkori power... ma ne dubitava fortemente. Assalito di nuovo da quella felicità così nuova per lui, non si rese neanche conto che delle nuvole scure ricoprivano il cielo.  

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