Chapter 42 :: Capitolo 42

Published: 29-03-04 - Last update: 29-03-04

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-« Pffffff…. Ritorno al punto di partenza! »  

-« Di cosa ti lamenti da qualche minuto? »  

-« Niente, niente. La mia vita è fatta solo di ingiustizie... »  

La testa bassa, pensando ancora a quella notte che avrebbe potuto essere così bella e così torrida, Ryo sospirò. Kaori era ormai del tutto sveglia, e si angosciava all' idea del pericolo immediato che poteva saltar fuori da qualsiasi parte ed in qualsiasi momento.  

Nella stanza di Ryo, quest' ultimo recuperò la sua fedele arma e si vestì meccanicamente con dei pantaloni al di sopra dei suoi boxer.  

-« Che rumore hai sentito esattamente? Forse ti sei sbagliato! »  

Kaori guardava nervosamente a destra e a sinistra, controllando il minimo movimento sospetto. Ryo avanzò verso di lei e le puntò addosso un dito accusatore.  

-« Mi è sembrato si sentire il suono lontano di un motore... Non metterai mica in dubbio le mie qualità di professionista, spero! »  

-« No no, certo che no » Kaori, dispiaciuta di averlo punto sul vivo, scuoteva vigorosamente la testa e le mani davanti a sé per calmarlo.  

Uscirono dalla stanza. Il silenzio era pesante. Ryo, divenuto di nuovo lo sweeper tanto temuto dai criminali, si girò verso la sua partner e le bisbigliò:  

-« Andiamo a vedere cosa ci dice il sistema di allarme. »  

Lei non ebbe il tempo di stupirsi. Il sistema di allarme?? La portò nella stanza dove la famiglia Wu aveva disposto tutta la sua tecnologia. Quando aprì la porta, sorrise quando vide la faccia di Kaori, lui aveva dovuto avere la stessa espressione alla vista di tutti quegli apparecchi all' ultimo grido.  

Si diresse direttamente verso il radar e il sistema di rilevamento. Le sopracciglia aggrottate, esclamò:  

-« E' proprio come pensavo, abbiamo visite. Il sistema è fuori servizio. Avranno tagliato i fili fuori. Dei veri professionisti, non riusciremo a individuarli facilmente, ma tuttavia... Kaori, dobbiamo... Kaori? »  

Quest' ultima ficcava il naso per tutta la stanza e, fortemente impressionata, dettagliava incantata ogni minima apparecchiatura. Ryo la richiamò all' ordine.  

-« Kaori! Non è il momento!! »  

-« Ehm, sì! Sì, scusami. Quindi... ehm... dicevi che bisogna svegliare i Wu? »  

-« Sì, forza! »  

Uscirono e, mentre Kaori si diresse verso la porta della stanza di Ana, Ryo andò direttamente in quella dei Wu. A forza di bussare numerose volte alle loro porte, la ragazza e la vecchia coppia finirono per mostrare la punta del loro naso. Come Ryo al suo risveglio, Tseng non mostrava molto entusiasmo nel farsi tirar giù dal letto in piena notte.  

-« Che cosa succede? Non sta bene svegliarmi proprio adesso! Pfff… stavo facendo un sogno così bello. »  

Il vecchio si strofinò gli occhi e diede una piccola gomitata a Ryo.  

-« Sai, il genere di sogni che si amano in modo particolare. Eh figliolo? He he he »  

-« Stai un po' zitto, tu! Se Ryo e Kaori ci hanno fatti alzare in questo modo non è sicuramente per conoscere i tuoi fantasmi notturni! »  

-« Non sei divertente Shan-In! » soffiò Tseng.  

Ma lei lo ignorò e interrogò i suoi ospiti. Sembrava un po' sorpresa dal modo in cui Ryo in quel momento rimaneva serio e quanto potesse assomigliare al vecchio pazzo di suo marito quando era molto più giovane. Si sentiva fiduciosa, ma il loro modo di stare in guardia non presagiva nulla di buono. Kaori le spiegò brevemente cosa accadeva e, mentre Tseng riassumeva un viso severo, Shan-In prese istintivamente la mano di Ana e la strinse forte.  

-« Almeno bisogna mettere Ana al sicuro. »  

-« So difendermi, Nonna. »  

-« Non parlo di autodifesa nipotina mia, ma della tua vita! »  

Erano passati non meno di dieci minuti tra il momento in cui Ryo aveva sentito il motore di una macchina in lontananza e il momento in cui percepì un rumore di passi avvicinarsi velocemente al di fuori della casa.  

-« Scendete, presto! » urlò.  

Kaori impugnò con forza la mano di Shan-In e si precipitò scendendo le scale quattro a quattro.  

-« Non... capisco... il sistema di alla... di allarme... » ansimò l' anziana donna.  

-« Lo hanno disattivato. »  

-« Cosa??? Sono più efficaci di quanto avessi immaginato! »  

Shan-In si fermò improvvisamente davanti la famosa stanza in cui erano messe a seccare le numerose piante di tabacco, ma in cui si trovava allo stesso tempo l' ingresso alla stanza segreta dei Wu.  

-« Qui! »  

Davanti alla sua determinazione Kaori non poté che obbedire. Entrarono all' interno e Shan-In aprì la porta telecomandata attraverso il tastierino numerico.  

-« Forza Ana, entra, presto! Kaori, dopo voi! »  

-« E Nonno? » singhiozzò la ragazza impaurita.  

-« E' in buone mani. Stai tranquilla. Shan-In, io non vengo con voi, Ryo ha bisogno di me. Rimanete nascoste, tornerò a prendervi. »  

E Kaori partì immediatamente senza lasciare a Shan-In il tempo di protestare o di convincerla del contrario.  

Nel frattempo, tre uomini sbarcavano nella residenza, armati fino ai denti.  

Partirono dei colpi da fuoco. Uno di essi si ficcò al di sopra della testa di Tseng che urlò loro addosso brandendo il pugno.  

-« Banda di stupidi! Venite qui se siete uomini!!! »  

Ryo si precipitò su di lui e lo fece sdraiare a terra.  

-« Volete farvi uccidere subito nonnino?? Andate a mettervi al sicuro anche voi! »  

-« Non se ne parla nemmeno figliolo! Queste sono la mia casa e la mia famiglia, è mio dovere proteggerle. Forse sarò vecchio, ma potrò servirti a qualcosa. »  

Gli intrusi continuarono a sparar loro senza pietà. Ryo azzardò un occhiata al di sopra della propria spalla e evitò una o due pallottole.  

-« Le donne sono al sicuro. D' altronde, se Shan-In si trova nella vostra sala di allenamento, potrà darci man forte con tutto il vostro armamentario. »  

-« Mi dispiace figliolo, ma mia moglie non sa maneggiare un arma. Non ho mai voluto che lo facesse. Al massimo sa giocare di mani e di padelle per friggere, ma questo è tutto. »  

-« Non dispiacetevi, so cosa vuol dire... »  

Ryo pensò interiormente alla crudele ironia della sorte che si accaniva contro di loro e alla somiglianza evidente tra quella coppia e City Hunter.  

Poi si concentrò sui movimenti dei suoi nemici pensando, a torto, che Kaori fosse anche lei nascosta nell' inviolabile sala di allenamento. Durante quei pochi giorni che aveva passato a recuperare l' uso della gamba e la sua forma in generale, aveva, per pura abitudine, osservato e studiato la struttura della fortezza Hakka. Attendendo che i killer ricaricassero le loro armi, mandò Tseng dall' altra parte del piano, in cui ci sarebbero stati apparentemente meno rischi, e scavalcò la ringhiera per raggiungere il secondo piano.  

Per il momento non aveva un piano preciso, ma il vecchio Wu gli aveva fatto segno perché li prendesse alle spalle.  

Continua...  

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