Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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It’s the translation of a fanfiction that is not on HFC.

 

 

   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 56 :: Capitolo 56

Published: 17-04-04 - Last update: 17-04-04

 


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Quando finalmente accostarono, Mick li osservò stranamente.  

 

-« Problemi? »  

 

-« Sì. Un dettaglio di cui non vi ho ancora parlato. Il vostro appartamento è controllato. Non ho ancora identificato i piccoli curiosi, ma una cosa è sicura: non lasciano niente al caso. Ma ho previsto un piccolo diversivo in modo che possiamo ritornarvi senza problemi. »  

 

-« Possiamo? Vuoi dire che ti insedierai ancora da noi? »  

 

Il dito puntato sul suo ex collega, Ryo non sembrava apprezzare il fatto che sarebbero stati di nuovo tutti e tre nel loro appartamento.  

 

Incrociando le braccia al petto il biondo sostenne il suo sguardo senza alcuna difficoltà, mostrando persino un' aria soddisfatta.  

 

-« Cosa proponi allora? »  

 

-« Semplice. Io e Kaori rientriamo a casa nostra e tu ritorni a casa tua. »  

 

-« Ma sì, certo, si può prendere in considerazione, te lo concedo, ma dubito sulla reale professionalità di questa proposta. Vi stanno aspettando, non ce n'è alcun dubbio, quindi anche se riuscite ad entrare a casa vostra senza inconvenienti e senza farvi vedere, il fatto di non vedermi più metterà loro la pulce nell' orecchio, soprattutto se vedono delle luci provenire dall' appartamento... No? »  

 

Mick fece centro istantaneamente. Ryo si sentì ridicolo per non aver pensato a questa possibilità, obnubilato dal fatto che gli sarebbe piaciuto prolungare dei privilegiati momenti d' intimità con la sua partner. Offeso, alzò le spalle e tento di riprendere vantaggio:  

 

-« Quando si tratta di insediarsi sei sempre il primo. E' solo perché sei tu, ma preparati a rendermi il centuplo... o piuttosto chiederò a Kazue... »  

 

SBAMMM!  

 

-« Sono sicura che hai dimenticato questo!!! » gridò Kaori, un piede sul martello che schiacciava il suo partner.  

 

Mick represse una voglia irresistibile di ridere, ma approfittò della situazione per schiacciare Ryo un po' di più. Si avvicinò a lei e la circondò con il braccio.  

 

-« Non fa niente Kaori, ci sono qua io! Abbiamo già passato qualche giorno insieme, possiamo benissimo fare a meno di lui. »  

 

Tra i due uomini, Kaori cominciava seriamente a innervosirsi. Avevano una tonnellata di cose da regolare e quei due non pensavano che a scherzare!! Voltò vivamente la testa verso Mick e il suo sguardo bastò a convincerlo a rilasciare la sua presa. A meno che il merito non fosse del martello che si era improvvisamente materializzato nella sua mano...  

 

-« Basta, voi due! Abbiamo molto lavoro da fare!! Mick? »  

 

Quest' ultimo, al tono autoritario della ragazza, si nascose il viso tra le braccia, avendo paura che una martellata lo sfigurasse definitivamente.  

 

-« Sì? » rispose lui con una vocina.  

 

-« Hai previsto qualcosa per poter tornare a casa nostra...? Tutti e tre! » aggiunse lei all' attenzione di Ryo che si apprestava di già a replicare. Quest' ultimo richiuse subito la bocca e decise per il momento di farsi piccolo piccolo.  

 

Davanti alla determinazione e alla professionalità di Kaori i due uomini si inclinarono e ripresero seriamente la loro conversazione.  

 

-« In effetti… anche se la cosa rischia di non piacervi... »  

 

-« E questo sembra divertirti! Cosa ci hai preparato come tiro mancino? »  

 

-« Ryo!! Fino ad adesso Mick ha fatto molto per noi, allora lascialo parlare. »  

 

Mick fece la linguaccia a un Ryo diffidente e diede loro due borse.  

 

Kaori aprì la sua e ne tirò fuori una parrucca dai capelli lunghi e un abito che le sembrava una lunga t-shirt, talmente era corto. Quanto a Ryo, il suo equipaggiamento era composto da un vecchio cappello logoro, dei baffi finti brizzolati e un soprabito tarlato.  

 

-« Che cosa...? »  

 

Kaori sperava di aver capito male. Che si travestissero, va bene! Ma da lì a portare quella... cosa?!!  

 

La ragazza e lo sweeper giapponese si guardarono, tanto sorpresi quanto impotenti. Una libellula passò con noncuranza dietro di loro.  

 

Mick si posizionò dietro di loro e diede una bella pacca a ciascuno, poi posando una mano sulle loro spalle li guardò a turno soddisfatto.  

 

-« Allora? Non è buona la mia idea? Eh?... Embé? Non avete l' aria di apprezzare... »  

 

Di volta in volta l' espressione di Ryo e Kaori si oscurava. D' intesa risposero urlando:  

 

-« NO!!! »  

 

Dopo aver verificato che i suoi timpani funzionassero ancora, Mick si innervosì con loro.  

 

-« Non è il momento di fare i bambini viziati! Non capisco cosa vi imbarazzi. Nessuno farà attenzione ad un vecchio nonnino e ad una seducente ragazza. I nostri nemici non si accorgeranno di niente! »  

 

-« Mick? »  

 

-« Sì, Kaori? »  

 

-« Stai insinuando quindi che di solito non ho niente di seducente, è così? »  

 

Ryo si trovava dietro Kaori e mostrava un sorriso beffardo. Intenzionalmente aggiunse:  

 

-« Sì, Mick. Spiegati! »  

 

-« Ma no! Ma cosa vai a pensare? Volevo dire che quelli che sorvegliano la casa ti hanno già visto e quindi... »  

 

L’ ombra del martello lo ricoprì interamente. Accovacciandosi per evitare il peggio, Mick ebbe la piacevole sorpresa di non conficcarsi al suolo da un attacco degno di Kaori. Quando alzò gli occhi comprese che doveva a Ryo una candela. Infatti questi tratteneva fermamente Kaori tra le sue braccia e, nonostante la foga di quest' ultima per riversare tutta la sua collera, la presa di Ryo le impediva di andare a segno.  

 

Si calmò poco a poco. Mick si rialzò e si schiarì la gola per riprendere un briciolo di contegno.  

 

-« Scusami Kaori. Mi sono fatto capire male. Lo sai che ai miei occhi sei una delle più belle donne del Giappone. »  

 

La ragazza arrossì un po' sotto l' effetto del complimento, ma non si lasciò ingannare e teneva a portata di mano il suo martello. Ryo si sporse verso Mick avvertendolo amichevolmente.  

 

-« Una parola di più e lascio la belva. »  

 

-« Sì… bene… uhm… Perché non vai a provare quel travestimento, eh Kaori?! Faremo i ritocchi necessari più tardi. »  

 

Nient' affatto convinta, a disagio, Kaori cercava di vedere tutto ciò come facente parte del suo lavoro. Si nascose in un magazzino deserto e si cambiò, lasciando i due uomini sul molo. Mick sospirò.  

 

-« Pfiuuuuuuu, l' ho scampata bella. Grazie! »  

 

-« Non l' ho fatto per te. »  

 

Mick guardò con curiosità il suo amico. Gli occhi nel vuoto, l' aria un po' misteriosa, Ryo cercava di trattenere la sensazione di calore del corpo di Kaori nelle mani. Un' occasione troppo bella che non si era lasciato sfuggire. Represse il suo mokkori e mantenne un certo contegno, l' americano si sarebbe immediatamente burlato di lui se si fosse accorto di qualcosa. Ma Ryo perse velocemente il suo sangue freddo quando riapparve Kaori. Vestita di un abito nero aderente, di un paio di calze e di stivali alti neri, non somigliava per niente alla sua solita Kaori. D' altro canto Mick aveva ragione, con quella parrucca nessuno l' avrebbe riconosciuta! Ma tutta la popolazione mascolina del quartiere avrebbe avuto gli occhi fissi su di lei.  

 

Ryo non attese un secondo di più per reagire. Irritato dal fatto che Mick sorrideva beatamente alla vista di quella creatura tentatrice, il sangue gli salì alla testa e gli inviò una gomitata in piena faccia impedendogli così di dettagliarla ancora di più.  

 

Poi prese Kaori per mano e la trascinò verso l' hangar. Le tese la propria borsa e senza darle alcuna possibilità di dire una sola parola le ordinò di cambiarsi.  

 

 

 

Una decina di minuti più tardi, Mick si massaggiava ancora il naso maledicendo il suo omologo giapponese. Ma quando la coppia riapparve dimenticò il proprio viso e scoppiò in una risata fragorosa. Kaori lo raggiunse nella sua euforia quando vide l' immagine del più grande sweeper del Giappone vestito dell' abito minuscolo. Quest' ultimo si mostrò inflessibile.  

 

-« Quando avrete finito potremo metterci al lavoro! »  

 

Kaori gli si avvicinò dovendo tenersi al suo braccio per evitare di torcersi dal ridere.  

 

-« Andiamo... a cambiarci... Vado... a rimettermi l' abito... » sbuffò lei.  

 

-« NO! »  

 

Questa risposta categorica li calmò un po'. Mick tirava ancora su col naso quando gli disse:  

 

-« Non vuoi che si veda Kaori così? »  

 

Punto sul vivo, stufo di essere rimesso continuamente in discussione da quando aveva messo piede in Giappone, tagliò corto alla conversazione.  

 

-« Abbiamo perso abbastanza tempo! »  

 

Si voltò e si diresse verso la macchina, le labbra serrate, cercando di mettervi un po' di contegno in modo che nessuno si accorgesse che i piedi gli facevano male.  

 

Mick e Kaori si guardarono, ma per paura di ricominciare a ridere, si sbrigarono a raggiungerlo. Direzione Shinjuku.  

 

 

 


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