Chapter 48 :: Capitolo 48

Published: 04-04-04 - Last update: 04-04-04

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Gli uccelli cinguettavano e i bagliori del sole incendiavano l' orizzonte. La rugiada imperlava le foglie e i fiori, che cominciavano a schiudersi. Era presto, ma la giornata sarebbe stata lunga.  

Shan-In si alzò e svegliò Ana chiedendole di preparare la colazione con un cestino da viaggio per tutti.  

Non si preoccupava di non aver trovato suo marito affianco a lei. Aveva vagamente sentito lui e Ryo nel salone a notte fonda e decise per prima cosa di andare a cercare Kaori.  

Quest' ultima si stava già preparando. L'abitudine ad alzarsi presto non aveva avuto la meglio sulla sua fatica e sulle vicende di quegli ultimi giorni. Per di più, si sentiva un po' frustrata e anche un po' colpevole nel pensare che aveva sprecato una buona occasione con Ryo. A questo pensiero, arrossì. Non era nelle sue abitudini pensare a queste cose. Aveva dormito di un sonno profondo, ma qualche brandello di sogni le tornò alla mente: Ryo alla porta della sua stanza, Ryo che si avvicinava a lei e la baciava, Ryo che... Si diede un colpo sulla testa per scacciare quelle idee.  

Fino a quel momento i soli pensieri che si era permessa si limitavano a un' evoluzione della loro relazione; solamente qualche giorno prima immaginava Ryo ancora indeciso e più che esitante verso di lei, ed ecco che adesso prendeva l' iniziativa e diventava audace. Una visita notturna, le aveva fatto una visita notturna! Se quei tre uomini non fossero arrivati quella notte... Kaori uscì dalle sue fantasticherie: non era certo il momento di pensare a cose... ehm... piccanti quando dei killer avevano fatto irruzione per eliminare Ryo anche lì, a centinaia di chilometri da Shinjuku!!  

Quando Shan-In bussò alla porta, fu accolta da una Kaori disorientata.  

-« Buongiorno Kaori. Non pensavo di trovarti già alzata dopo tutto quello che è successo. »  

-« Buongiorno signo... Shan-In. Mi sono riaddormentata subito, sapete cosa è successo con i nostri tre visitatori? »  

-« Beh, non so molto, sono andata a letto subito dopo di te. Ho lasciato mio marito e Ryo assieme. Li avranno interrogati. »  

-« Sapete... sapete dov' è Ryo? »  

Il suo sorriso suonava falso e l' anziana donna se ne rese conto subito. Alla sola evocazione del nome di Ryo, si agitava, passando dalla preoccupazione alla collera. Non era molto difficile leggere in quella ragazza. Ma Shan-In tacque, interdicendosi tutti i commenti. I grattacapi amorosi di quella coppia erano ben più complessi di quanto non avesse pensato inizialmente.  

-« Non lontano. Farsi attaccare in piena notte da tre selvaggi non ha impedito loro di festeggiare un po'. »  

-« Festeggiare?? »  

-« Seguimi. »  

Shan-In, nonostante il suo sorriso, piegò un po' la fronte. Kaori sembrava innervosirsi facilmente alla sola evocazione di Ryo che gozzovigliava anche in tali circostanze. L' anziana donna si sentiva in colpa. Riusciva a delineare un po' il carattere dello sweeper giapponese, e aveva la quasi certezza che somigliasse non poco al vecchio pazzo di suo marito, ma ciò che non sapeva in quel momento è che Kaori, essendoselo immaginato nel ruolo dell' amante appassionato, se ne voleva della sua stupidità e della sua ingenuità da adolescente.  

Shan-In l’ accompagnò due camere più in là e aprì una porta dalla quale usciva un suono confuso. Kaori passò la testa attraverso lo spiraglio e vide lo spettacolo affliggente di cui i due uomini facevano parte. Con una bolla d' aria che usciva dalle loro narici e russando rumorosamente, erano più che stravaccati sulle loro poltrone, mezzi nudi, con le braccia che pendevano dai braccioli.. La televisione ancora accesa crepitava e non trasmetteva che l' effetto nebbia. Numerose lattine di birra, sparse sulla tavola bassa, completavano quel quadro di depravazione puramente mascolino.  

Shan-In non perse il suo sangue freddo. Kaori l' ammirava per questo. Sembrava così serena, conosceva così bene suo marito che poteva prevederne le mosse. Sospirò, pensava di non poterla mai eguagliare in quel campo. La sola cosa a cui si dedicava in tali situazioni era una distribuzione di martellate sbrigative e liberatorie... per lei.  

Le mani sui fianchi, Shan-In sembrava riflettere. Kaori si avvicinò a lei e le sussurrò:  

-« Vi aiuto a mettere in ordine e... »  

-« Mettere in ordine? Ma non se ne parla neanche!! » esplose Shan-In, i lineamenti deformati dalla collera.  

Kaori si fece piccolissima, apparentemente, sin dall' inizio, la padrona di casa cercava di contenere la sua rabbia. Quest' ultima si avvicinò alla carcassa di suo marito e si chinò su di lui mentre un sorriso sardonico le danzava sulle labbra. Vicinissimo al suo orecchio urlò:  

-« WU TSENG! VECCHIO ROTTAME! IN PIEDI! SUBITO! »  

Il vecchio, così come Ryo, sobbalzarono sulle loro poltrone e si ritrovarono a gambe all' aria.  

-« Shan-In…mia cara... Ti sei svegliata? Hai dormito bene? » fece lui con voce tutta penosa, nascosto dietro il sofà.  

-« Puoi spiegarmi cosa stai facendo lì? Hai di nuovo guardato per tutta la notte i canali porno, eh?!! »  

-« Ma no… almeno… »  

Un gigantesco cucchiaio di legno apparve nelle mani di Shan-In, non lasciando alcuna possibilità al vecchio, che si appiattiva di già ai piedi di sua moglie.  

-« Ascoltami bene, vecchio pazzo! Mi farai il piacere di mettere tutto in ordine in questa stanza, e al galoppo! »  

Nel frattempo Ryo strisciò verso Kaori che era sbalordita dal cambiamento brutale di comportamento dell' anziana donna. Impaurito, si nascose dietro le sue gambe e mormorò:  

-« Pfiuuuuuu!!! E' peggio di te. Non pensavo che potesse essere possibile... »  

Fu la parola di troppo e Ryo se ne accorse nel momento stesso in cui la pronunciava. Alzò gli occhi e deglutì con difficoltà. Kaori, dritta come una i, non sembrava affatto apprezzare quel genere di scherzi al mattino così presto. Fulminava di rabbia. A quattro zampe, Ryo indietreggiò di qualche metro. Grattandosi dietro la testa, sghignazzava beatamente.  

-« Kaori!!! … Ti sei svegliata? Hai dormito bene? »  

Tacque e raggiunse subito Tseng alla vista dell' enorme martello che teneva in mano.  

Le due donne tenevano d' occhio gelosamente la porta e attendevano che i loro due rispettivi congiunti facessero un po' di pulizie. Quando la stanza brillò, abbassarono la guardia.  

Shan-In tirò l' orecchio di Ryo.  

-« Che mio marito faccia questo, lo posso capire, ma tu?? Una così bella ragazza che ti aspetta e... Non vi capirò mai! Forza, su! Adesso dobbiamo andare! »  

I quattro personaggi discesero le scale che portavano alla cucina e alla sala da bagno. Ognuno doveva preparare le proprie cose.  

Ryo approfittò di un momento di calma per scusarsi. Si avvicinò a Kaori che sorseggiava il suo caffé chiacchierando gaiamente con Ana.  

-« Kaori…? »  

-« Cosa?! »  

Il tono secco della risposta non lo rassicurò affatto sull' umore attuale della sua partner. Non gli aveva rivolto una parola da quel mattino. E, peggio ancora, aveva abbandonato l' idea di affliggergli una buona correzione a colpi di martello. Nonostante tutto, gli aveva lanciato numerosi sguardi in tralice che non gli erano scappati. Questo gli sembrava sospetto. Da tempo, riusciva a decifrare le angosce o i dubbi di Kaori. Qualcosa doveva preoccuparla. Così decise di prenderla scherzando.  

-« Insomma Kaori! Cos' hai? Non è la prima volta che mi comporto così! E sai bene che non resisto a un bel paio di... insomma, Mima è sacra per noi maniaci!! »  

Un bagliore di sfida attraversò lo sguardo di Kaori, strinse i pugni così forte che dovette posare la tazza sulla tavola. Fissò gli occhi in quelli di Ryo e rispose per le rime.  

-« E io allora? »  

La risposta destabilizzò Ryo che non se la aspettava veramente. La sua espressione virò dall' incomprensione alla beatitudine totale. Il suo sorriso sempliciotto da perverso si stampò sul suo viso e si strofinò a Kaori, la testa contro il suo petto.  

-« Vuoi dire che avresti voluto che io... »  

Kaori prese un bel colore peonia, si alzò brutalmente, imbarazzatissima dall' ammissione che gli aveva appena fatto e altrettanto imbarazzata dall' atteggiamento di Ryo che sembrava raggiante. Normalmente la avrebbe trattata da gelosa o da pazza furiosa e invece... ecco che le si appiccicava dappertutto adesso...  

Tentò bene o male di ricominciare a respirare. Quando sentì il suo partner palparle freneticamente la schiena, indietreggiò.  

-« Non puoi restare serio almeno 2 minuti?! »  

-« Embé? »  

-« Vado a fare la valigia. Dobbiamo partire adesso. » soffiò Kaori, un po' scombussolata dalle reazioni così... franche del suo partner.  

Se ne andò non senza versargli, per avere l' ultima parola, il caffé addosso davanti agli occhi divertiti di Ana.  

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