Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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What does HFC mean?

 

It's the name of the web site. HFC = Hojo Fan City.

 

 

   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 26 :: Capitolo 26

Published: 16-02-04 - Last update: 16-02-04

 


Chapter: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70


 

Dringgggg Dringggggg !  

 

 

 

Il cuore di Kaori smise di battere, come ogni volta che il telefono suonava in quei ultimi due giorni. Cercò di calmarsi e si precipitò verso il ricevitore, ma preferì lasciare a Mick il compito di rispondere. Era rimasta delusa così tante volte. Saeko, Miki e molti altri li avevano contattati nel frattempo e, ogni volta, questo uccideva la sua speranza di avere notizie di Ryo.  

 

Quei giorni erano passati così lentamente. Crudele è il tempo che passa. Inesorabile ed inflessibile, può andare veloce come il vento così come non passare mai. E tuttavia niente può modellarlo, ed il fatto di non poter avere nessuna presa e nessun controllo su di esso la rendeva folle.  

 

Alla domanda: da quanto tempo aspetti delle notizie? lei avrebbe risposto: decenni, mentre erano trascorse 48 ore, tutt' al più. 48 ore d' attesa e di sofferenza. il fatto di non sapere niente, di essere nell' ignoranza più totale, l' aveva spossata ad un punto tale, che si reggeva a fatica sulle gambe. La notte, il suo sonno, per quel poco che riusciva a dormire, era agitato da incubi, e il giorno, lo impiegava principalmente restando vicino al telefono, attendendo con impazienza la minima chiamata.  

 

Cercando nei minimi recessi il più piccolo indizio mancante, interrogando incessantemente i suoi informatori, ficcando il naso un po' dappertutto nel quartiere di Kabukicho, assillando Saeko giorno e notte, Mick non l' aveva abbandonata, tutt' altro. La sera, rimaneva vicino a lei, tentando di consolarla come poteva, ma soprattutto rimproverandola perché si nutrisse un po'.  

 

Se inizialmente aveva pensato che il coraggio di Kaori non fosse appeso più che ad un filo, che al limite della depressione i suoi nervi non avrebbero retto a lungo, il suo giudizio fu spazzato via come un fuscello di paglia in mezzo ad una tempesta, quando lei aveva sostenuto, con voce risoluta e non ammettendo nessun' altra alternativa, che Ryo non era sicuramente morto! Che lei lo sentiva ancora vivo, e che se non fosse tornato o non avesse dato sue notizie a breve, avrebbe rivoltato cielo e terra per ritrovarlo... avesse dovuto impiegarci il resto dei suoi giorni. L' amore che provava per lui non sarebbe mai venuto meno...  

 

 

 

Drinnngggggg Drinnnnggggggg !  

 

 

 

Mick rispose.  

 

-« Mmmm? »  

 

-« Kaori??? »  

 

La voce lontana che gli arrivò si mescolava con qualche crepitio, e non riconobbe subito la voce di Ryo.  

 

-« No. Chi siete? »  

 

-« Mick ?! Sei ancora a casa mia, razza di sanguisuga! »  

 

Se Ryo fu estremamente deluso di finire su Mick, era soprattutto perché si aspettava di poter sentire la voce di Kaori e non quella del suo amico americano. Tuttavia, gli fece ugualmente un gran bene riconoscere la voce del suo compare, e non poté trattenersi dal lanciargli questa osservazione, il quale il tono amichevole strideva con la veemenza delle parole.  

 

-« Ehi!! Potresti essere un po' più educato, eh! E... Ma? ... Sei tu? Stai bene? Dove sei? Ci sono delle belle ragazze lì con te? »  

 

Kaori che ascoltava attentamente, non dubitò più dell' identità dell' interlocutore e si precipitò. Strappò il ricevitore dalle mani di Mick e si mise a snocciolare un fiume di domande ad una velocità con la V maiuscola.  

 

Questi non se la prese, al contrario! Nondimeno, era invidioso di Ryo e desiderava interiormente che Kazue, in una circostanza simile, avrebbe reagito allo stesso modo. Da gran signore, sorridente e rassicurato, si ritirò, lasciando in pace i due piccioncini. Avrebbe avuto il tempo di conoscere l' ultima parola della storia.  

 

 

 

-« Ry...Ryo…Sei tu? Oh mio Dio! Sei proprio tu? Sei vivo? Stai bene? »  

 

-« Kaori… »  

 

-« Oh mio Dio! Sono stata così in pensiero! Cos' è successo? Dove sei? Non sei ferito? »  

 

-« Kaori ! »  

 

-« Sei proprio tu? Ryo, sei tu? »  

 

-« Mi lascerai rispondere un sì? »  

 

Il tono della sua voce non voleva essere in nessun caso di rimprovero, ma ebbe l' effetto aspettato: calmare Kaori. Lei aveva dovuto provare tutte le emozioni possibili durante quei due lunghi giorni, era normale che agisse in quel modo. Povera Kaori, sempre a soffrire a causa sua...  

 

-« Scusami, io... io... »  

 

-« Sto bene, non preoccuparti. Non ricordo molto di quello che è successo. In effetti, non avuto il tempo di rifletterci. Tutto quello che so è che sono uscito vivo da un incidente aereo e che una coppia di vecchietti mi ha raccolto e curato. »  

 

-« Un incidente aereo? Ma cosa ci facevi là dentro??? »  

 

-« Ah! Di questo non ne ho alcuna idea, ma, credimi, quando scoprirò chi mi ha messo in quella merda, dovrà correre forte! »  

 

-« Dove sei? »  

 

-« In Cina. »  

 

-« Cosa??? Dove? In Cina? Ma... »  

 

-« Ebbene sì... non so più di questo. Mi trovo in una fortezza Hakka, della famiglia Wu. »  

 

-« Una fortezza Hakka? Intendi quelle grandi case circolari? »  

 

-« Esattamente. E' abbastanza impressionante. Ma sono stato fortunato, il vecchio Wu e sua moglie sono adorabili. Tuttavia... »  

 

-« Sì? Cosa? Cosa c' è? »  

 

-« Il vecchio mi ha detto che degli uomini armati si aggiravano da queste parti. Dovrò muovermi velocemente da qui. »  

 

-« Dimmi l' indirizzo esatto di dove ti trovi, cercherò un modo per venirti a recuperare. »  

 

-« Tutto quello che posso dirti e che la città più vicina è Xiamen. La casa è in piena giungla! ... »  

 

Dopo tutti questi dettagli pratici, le spiegazioni un po' confuse, ma che sbloccavano un po' la situazione, un silenzio imbarazzante si installò tra di loro.  

 

Ryo cercò di cambiare argomento, eccellendo in questo campo, cominciò a scherzare per distendere l' atmosfera.  

 

-« Non ti rendi conto! Niente birra, niente bamboline a cui fare la corte, niente K7 porno a meno di un centinaio di chilometri!! »  

 

Kaori, rassicurata sullo stato del suo partner, fece un gran sospiro di sollievo e sorrise pensando alla faccia che doveva fare, così lontano da tutti quei vizi.  

 

-« La considererò come una vacanza! »  

 

-« Sei crudele con me! »  

 

-« … »  

 

-« … »  

 

-« Ryo… »  

 

-« Sì? »  

 

-« Sono felice di saperti vivo. Non so cosa avrei fatto se... »  

 

-« Cosa credi! Non ci si sbarazza di me così facilmente!! »  

 

-« Mi sei mancato. » soffiò lei.  

 

Imbarazzato, lui ci mise qualche secondo prima di rispondere.  

 

-« Beh, come hai detto tu stessa: l' avresti considerata una vacanza. »  

 

-« Non dire stupidaggini! Idiota! »  

 

Ryo mise il ricevitore a qualche metro dal suo orecchio, temendo per i suoi timpani.  

 

-« Ryo. Io... Tu... »  

 

-« Sì... lo so. »  

 

Così vicina e tuttavia così lontana. I pugni di Ryo si contrassero, avrebbe tanto voluto essere vicino a lei, prenderla tra le braccia, cullarla dolcemente. Si sentiva così smarrito, così solo. A malincuore, dovette riprendersi.  

 

-« Kaori, devo lasciarti adesso. Io... Io tornerò prima di quanto credi. Te lo prometto. »  

 

La ragazza era nello stesso stato. Una lacrima rotolò sulla sua guancia, non sapeva che dire o che fare. Avrebbe voluto gridargli di non riattaccare, aspirava con tutto il suo cuore a rimanere con lui, anche solo per telefono, ma sapeva che sarebbe stato inutile. Ricacciò le sue lacrime e rispose, con voce un po' soffocata:  

 

-« Sì, certo. Abbi cura di te. »  

 

-« Ciao Kaori. A presto. Ti richiamo. »  

 

-« Ci … Ciao. »  

 

Anche se una parte di lui rifiutava di posare il ricevitore, si fece forza e riappese. Certo che gli sarebbe piaciuto farle sapere a che punto gli mancava, a che punto aveva voglia di urlarle il suo amore. Aveva bisogno di lei, senza alcun dubbio. Ma reagire in quel modo non li avrebbe affatto aiutati. Glielo avrebbe provato a modo suo, quando l' avrebbe ritrovata.  

 

 

Continua...  

 

 


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