Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 21 :: Capitolo 21

Published: 07-02-04 - Last update: 07-02-04

 


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Mick la guardò con aria circospetta domandandosi se glielo chiedeva seriamente o se aveva semplicemente voglia di vendicarsi di Ryo.  

 

Scosse la testa in segno di stizza. Gli sarebbe proprio piaciuto che Kaori si fosse lasciata andare e, ben inteso, sarebbe stato contentissimo che lo avesse fatto con lui, ma non quella donna così onesta e leale. Un sospiro da spezzare il cuore sfuggì dalle sue labbra. No! Kaori doveva sentirsi sola in quel momento preciso, abbandonata e soprattutto respinta da quel cretino, quello stupido... quel...!!  

 

Grugnì e si alzò tutto d' un tratto. Prendendo la mano di Kaori, la trascinò dietro di sé.  

 

-« Sarei onorato che la donna più seducente di questa serata mi accordasse questo ballo. E ti proibisco di dirmi che sono un vile adulatore. E' la pura verità. »  

 

Di volta in volta diffidente, rassicurata e divertita, Kaori accettò con gioia di lasciarsi condurre dal suo amico americano.  

 

Questi ne approfittò un po' per tenerla un po' troppo vicina, ma si stupì della mancanza di reazioni di lei  

 

-« E allora? Niente martelli? Niente mazze? Ahahaha, trovato! Finalmente hai capito che Ryo non vale niente rispetto a me e... Kaori? »  

 

Piegò la testa di lato ed intercettò lo sguardo della sua dama. Uno sguardo indebolito dall' alcool, ma soprattutto dalla disperazione e dall' incomprensione. L' atmosfera di festa si dissipò poco a poco nell' animo di Kaori lasciando posto all' amarezza. Lei non capiva perché Ryo si comportasse così e, più ci rifletteva, più il suo mal di testa peggiorava. Istintivamente Mick la strinse un po' di più cercando di consolarla, di proteggerla, nonostante sapesse perfettamente che il suo male era interiore e che una sola persona poteva liberarla da ciò che la rodeva. Era facile capire che Kaori aveva bisogno di un po' di riposo, mentalmente parlando.  

 

 

 

Il lento proseguiva e Mick presentì il bisogno urgente di fare qualcosa per rallegrarla un po'... Guardò a destra e a sinistra per accertarsi che Ryo non lo sorvegliasse poi le sue dita si agitarono e discesero più in basso di quanto la decenza permettesse.  

 

-« Mick! Se non vuoi finire la serata all' ospedale ti consiglio si rinunciare immediatamente. »  

 

-« Chi, io? Ah ah ah! Ma cosa te lo fa dire? »  

 

_Lei lo guardò e si stupì ancora una volta della somiglianza che poteva riscontrare tra lui ed il suo omologo giapponese. Identici, eppure... forse lui avrebbe potuto rispondere alle sue domande, a quelle incertezze sull' atteggiamento di Ryo?  

 

Kaori in tempi normali avrebbe dato un taglio netto alle sue idee ma, grazie anche all' aiuto dell' alcool, si lanciò:  

 

-« Mick, tu sei un uomo, no? »  

 

La domanda lo disorientò un po' e fece una smorfia, offeso.  

 

-« E' gentile da parte tua averlo notato! »  

 

-« Scusami, non era questo che volevo dire. Ma... insomma... volevo chiederti... Perché... Perché lui non... »  

 

Ma la frase morì in un mormorio impercettibile in mezzo al baccano circostante.  

 

_Non aveva il diritto di domandarglielo. Era un problema tra lei e Ryo e parlarne con Mick sarebbe stato come tradirlo, svelare dei momenti di intimità che appartenevano a loro. Sì! Doveva esorcizzare i suoi demoni, ma con Ryo! Parlargli, domandargli perché.  

 

La ragazza alzò la testa e, risoluta, sorrise. Mossa dalla semplice voglia di ringraziarlo per il fatto che anche lui era sempre lì per lei, si mise sulla punta dei piedi e gli diede un bacio sulla guancia. Lui la fissò, sorpreso. Non era il diversivo che aveva previsto, ma era in ogni caso molto più piacevole di una mazzata in testa.  

 

-« Posso sapere in quale onore ho diritto a questo bacio? »  

 

-« Grazie. »  

 

Poi, premurosa, volendo vederci chiaro, si sciolse dolcemente dal suo abbraccio e gli disse:  

 

-« Devo parlare con Ryo. Scusami. »  

 

Mick restò imbambolato sulla pista da ballo tenendosi la guancia. Sorrideva davanti a quel candore, quella freschezza che non era sfuggita a quel fortunato di Ryo... Quel miserabile piccolo ratto puzzolente che aveva la fortuna di avere quella meraviglia sotto il suo tetto e che...!!  

 

Scosse la testa per calmarsi. Poi, cosciente di essere tutto solo, e un po' stupido in mezzo a quella pista senza dama, decise finalmente di approfittarne. Qualche donna rimase colpita dal suo fascino e lui poté finalmente apprezzare un buon whisky per almeno... dieci minuti.  

 

 

 

 

 

***  

 

 

 

Kaori setacciò tutto il locale senza successo. Niente Ryo, ma soprattutto niente Monica. Cominciò a sentire la collera montarle agli occhi.  

 

_Aveva osato andarsene senza di lei? Divertirsi testa a testa con Monica? No! Non dopo tutto quello che le aveva detto... Lo sperava e se ne preoccupava, ne era capace, l' animale!!  

 

Percorse in lungo e in largo l' edificio. Spintonando qualche donna nelle toilette, si sentiva invadere da un cattivo presentimento. Si fermò di botto davanti alle toilette degli uomini, e senza pensarci due volte, vi entrò. Alcuni gridarono alla perversione, altri risero fragorosamente o cercarono di importunare quella donna così impetuosa che aveva osato superare il limite, ma l' aspetto minaccioso di Kaori li fece rinunciare velocemente.  

 

Chiamandolo per nome, il suo partner restava introvabile. Si diresse verso la pista da ballo e, sempre più oppressa, osò accostare e disturbare qualche coppia. E anche se la si trattava da matta o la si malediceva per aver rovinato l' atmosfera tra alcuni di loro, lei se ne infischiava.  

 

Qualcosa non andava, ne era certa. Non tardò a ritrovare Mick, afflosciato sul bancone, che chiacchierava con la bella cameriera. Almeno era riuscito a non pagarsi più da bere per la serata.  

 

Senza fiato, i capelli in battaglia, crollò a metà su Mick, tirandolo per la manica. Lui cercava come meglio poteva di respingerla un po', prima che la sua conquista decidesse di arrabbiarsi.  

 

-« Mick! Vieni ad aiutarmi! »  

 

-« Signorina! Siete ubriaca o cosa? Lasciatemi in pace. »  

 

Ma Kaori aveva recuperato il suo stato di sobrietà e ignorò completamente gli sforzi di Mick per riacciuffare la sua cameriera.  

 

-« Ryo! Monica! Sono spariti! »  

 

-« Ma no! L' avrà portata da qualche parte per... Ops … Brutta risposta? »  

 

Farfugliò qualche scusa davanti l' aria delusa di Kaori e si alzò, decidendo tutto d' un tratto di abbandonare per l' ennesima volta il suo bicchiere e quella graziosa signorina.  

 

-« Tornerò! » le disse facendole un occhiolino ammaliatore.  

 

 

 

Ma non appena girò la testa, ricevette una bottiglia sul cranio, accompagnata da un « Vizioso già sposato » che gli risuonava nelle orecchie. Mogio mogio, lanciò uno sguardo assassino a Kaori.  

 

-« Va bene, andiamo, ma ti avverto! Quando lo trovo lo uccido con le mie mani! »  

 

Kaori non fece la vittima e gli tirò l' orecchio.  

 

-« Non dimenticare troppo velocemente Kazue! »  

 

-« Ma no, ma no… non ci si può più divertire quindi! Beh, qual' è il problema ancora? Bebè Ryo si è perso? »  

 

-« Mick!! E' importante! Non scherzare! Non lo trovo più... neanche Monica, ma so che... insomma non penso che siano... »  

 

-« Mai tranquilli! Avrei fatto meglio a tornare a casa mia anziché venire da voi! Bene, andiamo, cominciamo da principio. L' ultima volta che li ho visti erano vicini al palcoscenico in fondo. »  

 

 

 

La coppia si diresse verso il luogo indicato e cercò il minimo indizio che avrebbe potuto rassicurarli. Mick afferrò Kaori e la condusse un po' più lontano. Un corridoio che lei non aveva notato e che sprofondava in una scala abbastanza lugubre.  

 

-« Che cos' è? Dove porta? »  

 

-« E' una porta d' uscita. »  

 

-« Come la conosci? »  

 

-« Il vantaggio di frequentare questo genere di posti da tempo » rispose Mick abbastanza evasivo.  

 

 

 

I gradini sbucarono su una porta, e questa si aprì su un piccolo cortile interno. Kaori gettò un grido di spavento. Con il fiato mozzo, raccolse la magnum di Ryo e lo chiamò, ma il grido si perse nell' oscurità.  

 

 

 

Continua...  

 

 


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