Hojo Fan City

 

 

 

Data File

Rated PG-13 - Prose

 

Author(s): Ginie^^

Translator(s): Rosi-chan

Status: Completed

Series: City Hunter

Original story:

Entre Ciel et Terre

 

Total: 70 chapters

Published: 01-12-03

Last update: 03-05-04

 

Comments: 49 reviews

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General

 

Summary: Quando Ryo e Kaori devono conciliare il loro lavoro e la loro nuova relazione....

 

Disclaimer: I personaggi di City Hunter sono di proprietà esclusiva di Tsukasa Hojo.

 

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   Translation :: Tra Cielo e Terra

 

Chapter 31 :: Capitolo 31

Published: 28-02-04 - Last update: 28-02-04

 


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In pieno volo Kaori riaprì gli occhi e sobbalzò. Dove si trovava? Perché vedeva solo il mare in quel momento? Un oblò? Un aereo? Si ricordò di quelle ultime ore e sospirò, sollevata. Voltando la testa, notò un ragazzino e gli sorrise. Sembrava annoiarsi, poverino, e intavolò la conversazione. Il fascino naturale di Kaori e il feeling che aveva con i bambini diedero i loro frutti. Il ragazzino, tutto contento di aver trovato qualcuno con cui parlare, dimenticò la differenza di linguaggio e si divertirono a discutere tra gesti e mezze parole. La mancanza di vocabolario e la loro grammatica sommaria li fecero ridere e Kaori dimenticò per qualche dozzina di minuti persino i suoi guai.  

 

Poi, guardò il giovane ragazzo di 7 anni, di nome Sho, e un piano si fece strada nella sua testa. Sorridente, si sporse verso il suo nuovo compagno di fortuna e gli mormorò qualche parola all' orecchio. Lui approvò energicamente muovendo la testa dall' alto in basso, visibilmente incantato da ciò che gli proponeva Kaori.  

 

Quest' ultima non aveva trovato altra soluzione che utilizzare Sho come aiuto per atterrare senza complicazioni. Da una parte, non poteva mica saltare in pieno volo e neanche utilizzare un paracadute, anche se ne avesse trovato uno, dall' altra, le sembrava importante non attirare l' attenzione su di sé. Se fosse fuggita dall' aereo senza passare dalla dogana, sarebbe stato facile ritrovarla attraverso il suo nome di famiglia sul registro della compagnia aerea.  

 

Se Jimmy e Monica avevano dei seri problemi con la polizia e Ryo era in pericolo, non ci sarebbe voluto molto a fare irrimediabilmente il collegamento tra Makimura Kaori e City Hunter.  

 

 

 

L? aereo intraprese la sua discesa sulla città di Shanghai. La testa appoggiata sulla mano, gli occhi che guardavano attraverso l' oblò, il paesaggio era meraviglioso. La notte scendeva inesorabilmente e lo scintillio della civiltà contrastava con la miriade di riflessi del tramonto sul mare. In altre circostanze, la scena sarebbe stata puramente e semplicemente incantevole. Mancava solo Ryo al suo fianco e...  

 

Sho le diede una piccola gomitata, riportandola brutalmente alla realtà. Sembrava visibilmente molto impaziente e eccitato di mettere in opera quello che gli aveva proposto Kaori.  

 

Lei sperava che il suo piano, tutto sommato un po' ridicolo, avrebbe avuto il vantaggio di essere semplice ed efficace. Gli aveva solo chiesto di andar via correndo una volta che l' aereo avesse aperto le porte, e di correre dritto verso le inferriate che delimitavano l' aeroporto. In cambio di una bella moneta aveva scommesso che sarebbe riuscita a correre più veloce di lui. Avrebbe avuto così la possibilità di inseguirlo e, prima che le guardie potessero intervenire, avrebbe approfittato della sorpresa e trovato un nascondiglio per la Magnum.  

 

Per tre secondi si sentì completamente idiota. Ryo non avrebbe mai messo in atto un piano così imperfetto e così debole, ma non aveva scelta. Per fortuna la notte sarebbe stata una complice delle più benevoli. Nervosamente, scacciò con una mano la libellula che si stupiva da sola della sua presenza laggiù. Bisognava fare velocemente.  

 

 

 

Quando le hostess cominciarono a salutare i viaggiatori, Sho e Kaori si alzarono insieme e, gomito a gomito, arrivarono alla porta.  

 

La ragazza diede un' occhiata e non vide poliziotti all' uscita ma, come in tutti gli aeroporti, ce n' era sicuramente qualcuno da qualche parte, pronto a reagire ad una situazione d' emergenza.  

 

Più piccolo di lei, Sho si lasciò scivolare tra gli adulti e cominciò a correre come un pazzo. Spaventata, Kaori spintonò le poche persone che si trovavano davanti a lei e corse dietro di lui. Nei paraggi, tutte le teste si voltarono verso di loro. Soddisfacendo la propria curiosità o il proprio stupore, la gente cominciò a mormorare diverse teorie.  

 

-« Povera madre di famiglia che non riesce a tenere a bada suo figlio. »  

 

-« Un fuggitivo? »  

 

-« Un ladro? »  

 

-« Sta cercando di acchiapparlo!!! »  

 

 

 

Ma Kaori era ormai abbastanza lontana per non sentire quel tessuto di sciocchezze e di stupidaggini. Arrivata all' inferriata, controllò che nessuno la seguisse da vicino. Due persone in uniforme avevano cominciato a seguirli, ma lei non rifletté un minuto di più. Prese il suo prezioso pacchetto che aveva tenuto sul cuore lungo tutto il viaggio, e lo lanciò più in alto e più lontano che poté.  

 

Pregando affinché la pistola non subisse danni irreparabili durante la caduta, tese l' orecchio. Un « POF » discreto la rassicurò, e sospirò vedendo che i numerosi cespugli avevano ammortizzato la sua caduta. Ringraziò l' oscurità e, con un grande sorriso alle labbra, diede una grande moneta scintillante a Sho che, senza fiato, le gridò che aveva perso la scommessa.  

 

Quando il personale della compagnia aerea arrivò e le chiese, diffidente, cosa stesse succedendo, lei gli indirizzò un sorriso dei più innocenti e, in un cinese precario, spiegò loro la situazione. I due uomini, sbalorditi, le fecero una paternale: un monello che corre come un matto può passare, ma un adulto! Non aveva davvero coscienza di ciò che poteva accadere? Che era proibito comportarsi in quel modo? Un minimo di buonsenso, signorina!!  

 

Kaori si fece tutta piccola e represse il proprio orgoglio. Approvando tutte quelle lezioni di cittadinanza, aspirava solo ad uscire dall' aeroporto. Stentava a sopportare gli sguardi beffardi della gente che aveva assistito allo spettacolo, e seguì docilmente le guardie fino alla dogana.  

 

Rovistarono ugualmente nella sua borsa come misura di sicurezza e, dopo un' ultima strapazzata, poté finalmente uscire. Non rivide Sho, e un pensiero l' attraversò, sperando che non fosse stato punito per colpa sua.  

 

 

 

La ragazza uscì dall' aeroporto. Rasentò l' inferriata per trovare il posto esatto, pensando di essersi ormai lasciata i suoi guai alle spalle. Sfortunatamente, il luogo era ampio, e camminò per un lungo momento. Per di più, una buona parte del settore era deserta e, per paura di farsi scorgere, si curvò in due per farsi più piccola. Quando individuò il postò, i cespugli, che nascondevano il suo bottino, erano spinosi e si scorticò in diversi punti prima di ritrovarlo.  

 

Si lasciò sfuggire un grido di gioia quando, sdraiata sull' erba fitta, la sua mano andò a tentoni e trovò la T-shirt appallottolata e la Python in uno stato impeccabile. Le sue gambe e le sue braccia lo erano molto meno. Mise una mano davanti alla bocca e restò prostrata un momento prima di muoversi per essere sicura che nessuno l' avesse sentita.  

 

Poi si alzò e, facendo prova di tanta discrezione come all' andata, ritornò sui suoi passi e si ritrovò di nuovo davanti all' aeroporto.  

 

 

 

La notte era ormai ben inoltrata. Le ombre avevano fatto posto ad un' oscurità che solo i lampioni affrontavano in silenzio. Molte persone andavano e venivano e, anche se qualche curioso si attardava sulle escoriazioni che le percorrevano le braccia, nessuno fece più attenzione a lei. Bisogna dire che nessuno avrebbe osato abbordare quella ragazza dall' aria così tetra e dall' aspetto così miserabile!  

 

Con passo incerto, realizzò che era ormai impossibile per lei fare qualsiasi cosa prima dell' indomani. Quando contò il denaro che le restava, fece il broncio e decise di non spendere più di quanto fosse necessario. Passò davanti numerosi ristoranti, ma trascurò il brontolio feroce del suo stomaco che gridava miseria.  

 

Trovando un hotel a buon mercato, prese una camera. Di uno stato più che dubbio, non le offriva più comfort che sicurezza, ma Kaori non se ne curò. Una doccia, una buona notte di sonno e domani sarebbe stato un altro giorno. La sua tenacità era al massimo: avrebbe smosso Cielo e Terra per ritrovare Ryo! Lo aveva garantito a Mick, avrebbe seguito il proprio piano alla lettera se fosse stato necessario!  

 

Tutti i suoi pensieri diretti verso il suo partner, attingendo dalla sua immagine la forza necessaria, si addormentò... Dormendo con un occhio solo, il martello alla mano.  

 

 

 

L' indomani mattina si svegliò molto presto. Rimettendo insieme le sue cose, lasciò la sua stanza e incominciò a cercare la stazione. Indispettita, dovette chiedere a numerosi passanti prima di farsi comprendere. Poi, quando finalmente la trovò, si accanì per trovare il treno giusto. Un impiegato, parlando correttamente le due lingue, l'aiutò con facilità. Comprò dunque un biglietto per Xiamen e, in attesa, qualche sandwich.  

 

Stanca, si lasciò andare contro una panchina e poté assaporare il suo magro pasto.  

 

 

 

Quando salì sul treno, si disse che alla fine tutto non andava poi così male. Per lo meno i trasporti erano comodi, i paesaggi sontuosi, cosa che non guastava affatto in tutte quelle peripezie. Sfortunatamente, dovette trovare la forza di constatare che aveva parlato troppo presto quando arrivò a Xiamen.  

 

 

Continua... 

 


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