Chapter 63 :: Capitolo 63

Published: 30-04-04 - Last update: 30-04-04

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Arrivata dal Professore Kaori si trovò faccia a faccia con Kazue che era appena rientrata. Un po' sorpassata dagli avvenimenti quest' ultima non fece comunque alcuna domanda e si occupò per prima cosa della sua malata. Quando finì di cambiare le fasciature di Saeko e di assicurasi dello stato di quest' ultima, ascoltò con vivo interesse ciò che Kaori le raccontava. Spalancò gli occhi, di volta in volta sorpresa o preoccupata da questo affare.  

-« Beh... non ci si può assentare qualche giorno senza che non succeda niente... In tutti casi grazie Kaori d' aver ospitato Mick e se posso esserti utile in qualche modo non esitare. »  

-« Le tue competenze sono la carta migliore per Saeko. Spetta a me chiederti se posso aiutarti. »  

Kaori si disperava di essere a mille miglia lontana dall' azione e di essere accantonata in quella casa. Ma, fedele a sé stessa, avrebbe fatto il necessario per aiutare come meglio poteva.  

Il Professore era contentissimo di essere circondato da tante belle donne, ma soprattutto, dopo aver esaminato seriamente la poliziotta, poteva affermare che era ormai fuori pericolo. E mentre il vecchio chiese aiuto a Kazue nel suo ufficio, Kaori restò vicino a Saeko e si sedette accanto a lei.  

Anche se quelle bende erano abbastanza impressionanti, la ragazza ne stava uscendo bene. I suoi riflessi da professionista l’ avevano salvata da una morte certa. Le poche contusioni che ne risultavano non avrebbero neanche fatto ombra sulla bellezza dell' ispettrice. Kaori la giudicò con lo sguardo e la ammirò ancora una volta. Ma non si lasciò ingannare. Il fatto di vederla così vulnerabile in quel letto asettico le dava un' altra dimensione.  

Nonostante la sua fiducia in sé ed il suo infallibile potere di seduzione, Saeko era prima di tutto una donna segnata. Un cuore ferito e un' anima da purgare, instancabilmente, tale era la vita della grande e incontestabile Saeko Nogami. Una donna misteriosa che si gettava a corpo morto nel suo lavoro al fine di colmare la carenza affettiva della sua vita privata. Kaori si rese conto di fino a che punto la bellezza fatale di Saeko nascondeva una tristezza senza fine. Lei aveva amato Hideyuki e la perdita di quell' essere caro aveva senza dubbio lasciato una cicatrice che si richiudeva difficilmente.  

Alla fin fine, a parte il suo lavoro e i rari amici che, per crudele scherzo del destino, appartenevano tutti all' ambiente, non aveva niente a cui aggrapparsi. Aveva anche la sua famiglia, beninteso, ma quando tornava a casa sua la sera, dopo una dura giornata di lavoro...  

Kaori l' aveva così spesso invidiata o sperato di uguagliarla in almeno un campo, che non aveva mai preso il tempo di vederla sotto una luce diversa. Una visione delle cose che cambiava tutto. Condiscendente, le prese la mano e una lacrima scese lungo la sua guancia.  

-« Faccio così tanta pena a vedersi? »  

Una voce debole che la strappò dalle sue fantasticherie. Kaori alzò la testa e vide che l' ispettrice le sorrideva debolmente. Si asciugò la guancia con il dorso della mano e si apprestò a risponderle.  

-« No! Certo che no! Al contrario... Vado... vado ad avvertire Kazue ed il Prof. Non muoverti. »  

Kaori uscì immediatamente e corse a cercare i principali interessati.  

Saeko capì velocemente dove si trovava, ma il dolore che le martellava la testa le impediva di riflettere pacatamente. Poggiandosi una mano sulla testa indovinò la presenza delle fasciature e cercò di misurare l' estensione dei danni. Un braccio ingessato, in più, una benda alla caviglia... apparentemente era stata fortunata. Se non avesse avuto il riflesso di proteggersi gli organi vitali, lo spostamento d' aria provocato dalla bomba e l' esplosione l' avrebbero uccisa sul colpo. Sospirò. In tali circostanze apprezzava persino il suo mal di testa.  

Prof, Kazue e Kaori entrarono nella stanza e furono altrettanto sollevati di vederla riprendere un po' di colore.  

Dopo un esame medico succinto e una pacca rumorosa più tardi, il Prof e Kazue lasciarono la stanza.  

Kaori riprese la sua posizione sulla sedia adiacente al letto e mostrava un sorriso radioso. La poliziotta ne fu persino imbarazzata non essendo abituata ad essere al centro di tanta attenzione. Questo segno di sincerità e di gentilezza la turbava e le ricordava talmente Makimura...  

-« Va tutto bene Kaori, puoi lasciarmi adesso. »  

Ostentando sempre lo stesso sorriso, Kaori rispose nel modo più semplice del mondo:  

-« No. La mia missione è vegliare su di te allora non mi muoverò. »  

-« Vegliare su di me? »  

-« Dopo il tuo incidente, sia tua sorella che gli altri ti hanno vegliato successivamente all' ospedale. Ma Ryo ha deciso di trasferirti qui, dal Professore, per essere più sicura. »  

-« Ryo è ancora vivo allora... Meno male. »  

-« Sì. Ryo sta indagando in questo stesso momento... Qualcuno vuole assolutamente... insomma... »  

-« Ucciderci? Non sarà la prima volta. »  

-« Sì, ma quest' uomo è estremamente pericoloso! In ogni caso è quasi riuscito a sbarazzarsi di te e di Ryo! »  

-« Lo so, lo conosco. Sono alla sua ricerca da poco ma l' FBI indaga su di lui da anni ormai. »  

-« L' FBI? »  

-« Lascia stare. E' un' affare di spionaggio complicato e che mette a dura prova le relazioni nippo-americane. »  

-« Come vuoi. »  

Un silenzio pesante si installò tra di loro. Saeko si apprestò ad insistere affinché Kaori la lasciasse sola, ma non aveva tenuto conto della determinazione di quest' ultima e preferì quindi di lasciar perdere ancora prima di provarci.  

La poliziotta lanciò un' occhiata nella sua direzione e sorrise vedendo che Kaori sembrava riflettere intensamente.  

Somigliava così tanto ad Hideyuki.  

Hideyuki.  

Quel miscuglio delicato di ingenuità e di coraggio che aveva avuto ragione sul suo cuore una prima volta. Capiva perché Kaori si trovava lì invece di essere affianco a Ryo. Lo sweeper aveva paura che le accadesse qualcosa, non era sicuramente pronto a perdere ancora un membro della famiglia Makimura... soprattutto lei.  

Il viso di Hideyuki si sovrappose a quello di Kaori e l' emozione sommerse Saeko. Voltò velocemente la testa affinché quest' ultima non la sorprendesse in quel momento di abbandono.  

-« Saeko! »  

Il tono autoritario di Kaori strideva così vivamente con l' immagine che si era forgiata che la poliziotta, sbalordita, rispose immediatamente:  

-« Ehm…sì? »  

-« Raccontami su che cosa indagavi. »  

-« Non posso. E' top secret e... »  

-« Oh risparmiami queste finte scuse! Ci hai chiesto più volte di aiutarti per degli affari top secret e mai la cosa ti ha disturbato! »  

Un bagliore danzava negli occhi di Kaori, la vivacità della sua risposta non tollerava alcun rifiuto da parte di Saeko. Quest' ultima non se ne indignò, anzi. Nonostante la sua aria angelica, Kaori poteva dar prova di una persuasione e di una forza di carattere implacabili.  

L’ ispettrice le sorrise e cominciò a parlarle del suo caso. Dopo tutto non rischiava niente e oltre al fatto che ciò colmava la sua mancanza di attività, il suo mal di testa era sparito grazie agli antidolorifici del Professore e della sua infermiera  

-« Se vuoi. Ma sarò breve. »  

-« Ti ascolto. »  

Kaori manteneva la sue espressione di intensa riflessione.  

-« Solo quindici giorni fa, l' FBI ci ha contattato. Un terrorista, un tipo denominato Kenji, ha sottratto loro dei segreti militari per rivenderli, dei dati confidenziali su una nuova tecnologia di armamento. Gli americani ci hanno messo a conoscenza che la transazione sarebbe dovuta avvenire in Giappone. La cosa più importante per loro è prenderlo con le mani nel sacco. Avendo eccellenti relazioni nell' ambiente, Kenji ha le braccia lunghe, e l' FBI non ha mai potuto provare la sua colpevolezza. Per di più è estremamente dotato in informatica e può a suo piacimento falsificare documenti apparentemente intoccabili. Abbiamo scoperto dove avverrà la transazione grazie a degli informatori che sono riuscita a interrogare qua e là. E' sicuramente per questo che sono in questo letto adesso. »  

-« Kenji? E' lo stesso uomo che se l' è presa con Ryo... »  

-« Kenji è sicuramente uno pseudo. Una contrazione con il suo nome di famiglia americano: Kent. Ha intelligentemente previsto lo scambio tra lui e i suoi compratori in terreno neutro e lì dove tutte le transazioni sono legali: un' asta... »  

Saeko non ebbe il tempo di finire la frase che Kaori si precipitò fuori dalla stanza. Un lugubre presentimento la tormentava sin dall' inizio. Se la transazione avrebbe avuto luogo durante l' asta Ryo e gli altri si sarebbero trovati tra due fuochi.  

Continua...  

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